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I ricordi del Dragone Rosso
POSTED ON 13 Dic 2024 IN Reportage

I ricordi del Dragone Rosso /05

Oggi racconto la storia di una stanza, una singola stanza. Perché il resto della casa è normale, tradizionale, nulla da segnalare: una moderna abitazione del nostro paese; e per una volta preferisco limitare il reportage al singolo ambiente. Ho fotografato tutto, ma non avrebbe nessun senso aggiungerlo proprio per un discorso di attinenza.

Quando si entra nella memoria del Dragone Rosso si scoprono i ricordi di un tempo meraviglioso. Qui il treno conclude il suo percorso e sembra che la fermata sia sul fiume azzurro, ai tempi della Dinastia Ming. Non è facile comprendere il motivo di questo spazio meraviglioso, proprio di fronte alla porta di ingresso: ma sicuramente si viene presi dalla voglia di sedersi sul divano e godersi un tè verde con il sottofondo musicale di un guqin.

Tutto è perfetto e l’insieme fa pensare davvero di essere in Cina. I colori, i dettagli, i vasi, il lampadario, il divano, la finestra, i quadri dipinti sulle pareti: tutto è ricostruito perfettamente, come un mondo parallelo, come un viaggio nello spazio/tempo attraverso una porta di ingresso: sembra di vagare nel nulla più disperato e, pochi istanti dopo, si varca un portone e ci si ritrova nella Repubblica Popolare Cinese. E poi quando si esce e l’idea è ancora quella di vivere un sogno, si guarda per terra, si vedono due pietre che sorreggono un cartello e si legge una scritta che riporta immediatamente alla realtà: Casa disabitata non c’è nulla da portare via.

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