Oggi racconto la storia di una stanza, una singola stanza. Perché il resto della casa è normale, tradizionale, nulla da segnalare: una moderna abitazione del nostro paese; e per una volta preferisco limitare il reportage al singolo ambiente. Ho fotografato tutto, ma non avrebbe nessun senso aggiungerlo proprio per un discorso di attinenza.
Tutto è perfetto e l’insieme fa pensare davvero di essere in Cina. I colori, i dettagli, i vasi, il lampadario, il divano, la finestra, i quadri dipinti sulle pareti: tutto è ricostruito perfettamente, come un mondo parallelo, come un viaggio nello spazio/tempo attraverso una porta di ingresso: sembra di vagare nel nulla più disperato e, pochi istanti dopo, si varca un portone e ci si ritrova nella Repubblica Popolare Cinese. E poi quando si esce e l’idea è ancora quella di vivere un sogno, si guarda per terra, si vedono due pietre che sorreggono un cartello e si legge una scritta che riporta immediatamente alla realtà: Casa disabitata non c’è nulla da portare via.