Per la rubrica Samuele prova cose -rubrica copiata sul momento- ieri pomeriggio sono andato al mercatino di Natale di Asti. Dicono sia il più bello del Piemonte e uno dei migliori d’Italia. Non sono rimasto deluso, il numero delle tipiche casette natalizie è importante (credo superiore a 100) e la quantità di roba inutile e pessimo street food è veramente altissima. Se aggiungiamo il giorno festivo e la giornata soleggiata potete immaginare la confusione e il delirio.
Fra le menzioni speciali devo segnalare le lunghissime code per mangiare qualsiasi cosa: 30 minuti per le frittelle di mele, 50 minuti per gli arrosticini, 5 minuti per il vin Brulè (6 alpini, uno che versa lentamente, uno che prende i soldi, 4 che guardano). Per fortuna avevo con me dei biscotti salati perché l’idea di stare in coda alle poste mi uccide, figuriamoci mezz’ora per un arancino, al freddo, e con intorno la gente. Ho trovato comunque tutto quello che ci si può aspettare da un mercatino di Natale: prodotti tipici, formaggi e salami venduti al prezzo del tartufo, l’immancabile focaccia ligure, artigianato, chincaglieria, la lavanda, il miele, il sale dell’himalaya in forma di lampada, cappelli di lana, guanti, sciarpe, addobbi natalizi. Insomma, una domenica alternativa per iniziare a respirare le vibes natalizie e scattare qualche foto un po’ diversa dal solito.