Villa Gemma è una perla storica, una di quelle ville intoccabili e devastate, ma che conservano statico il loro fascino nel tempo; non ha importanza quando, perché lei è quasi immutabile, l’importante è respirare la meraviglia che questa dimora storica lascia negli occhi di chiunque abbia l’onore di visitarla. Perché Villa Gemma è incredibile nonostante lo stato di avanzata decomposizione e un rischio di crollo sempre può elevato.
Mi sono divertito (su Facebook), anche se nel caso non tutti hanno compreso (ma fotte sega), a criticare un modus operandi che trovo molto fastidioso e decisamente infantile (che nemmeno all’asilo). Nel caso specifico mal sopporto chi tende ad atteggiarsi a campione/re/fenomeno e a vantarsi del niente: vi posso garantire che non avete inventato voi l’urbex. Nel rutilante mondo dell’esplorazione urbana esiste una corsa alla scoperta del posto esclusivo e quando si riesce a trovare qualcosa di particolare, e magari inesplorato, la brutta educazione (è un po’ di sano odio) insegna a vantarsi, pavoneggiarsi e magari insultare quella che risulta, in un certo senso, essere la concorrenza. Che poi concorrenza di cosa? Nemici perché? Nulla di più lontano dal mio modo di pensare: l’urbex è una passione, un divertimento, qualcosa da condividere, è fotografia, e quindi non riesco a capire questa smania di voler apparire il più bravo e il più scaltro a tutti costi. Io quando vedo foto in atteggiamento da poser e frasi irrispettose penso sempre “e sti cazzi”, ovviamente nell’accezione più romana possibile. Ma volersi bene e collaborare è così complicato?
Notti insonni su maps, tanti km macinati alla ricerca del vero abbandono e poi… finalmente individui la villa più esclusiva e rimani a bocca aperta nel vederla: forse addirittura sei il primo a scoprire un accesso. E poi trovi qualcosa di inaspettato e bellissimo.
Chi ha avuto la fortuna di poterla fotografare.
Chi la vedrà solo in cartolina.Per tutti gli altri: Sucate (no, non è un paese della Brianza).