Devo ammettere che nell’ultimo periodo raramente sono rimasto deluso dalle mie fotografie. Ho sempre trovato errori e mancanze, ma comunque sono sempre riuscito a sbarcare il lunario per arrivare almeno alla risicata sufficienza. Questa volta no, riguardando le foto di questa bellissima cascina abbandonata mi sono accorto di aver sbagliato tutto quello che si poteva sbagliare: tagli imprecisi, punti di ripresa assurdi e, soprattutto, un errato calcolo dell’esposizione e del contrasto. È vero che la giornata e l’orario non mi hanno favorito (metà pomeriggio di una delle giornate più lunghe dell’anno), ma avrei dovuto calcolare in modo più efficace l’esposizione e sottoesporre maggiormente. La luce che entra dalle finestre è bruciata, troppo forte, rende le foto difficili da osservare e mi ha costretto a un complicato lavoro in post.
Peccato perché questa esplorazione presentava diversi spunti interessanti, a cominciare dalla stanza più iconica e conosciuta: una camera da letto meravigliosa, con l’edera che arriva al centro della storia e conferisce un’anima verde, il colore principale del mondo, a tutto l’ambiente. Lorena ha immaginato un regalo di nozze, un piccolo paradiso dove perdersi e dimenticare la fatica, io sono meno poetico e ho preferito lamentarmi della luce troppo forte che entrava dalla finestra. Un giorno vorrei tornare, magari in inverno, non è così impossibile. Nebbia permettendo. :-)