La Villa del Cavaliere è un incubo che si realizza. Era un mio obbiettivo da tanto tempo, avevo già tentato senza risultati, ma finalmente, in un caldo e torrido ferragosto, sono riuscito a sfatare il mito di San Giorgio. Si, perché questa incredibile villa prende anche il nome dalla scultura nel salone principale che sembra rappresentare la leggenda del martire, il bene che sconfigge il male, di San Giorgio che uccide il drago. E l’accostamento è sin troppo facile, naturale, fisiologico.
La Villa del Cavaliere è molto particolare: ci sono evidenti segni di lavori in corso, come se da qualche anno si cercasse un restauro. Purtroppo la situazione è ferma da tempo e le storie che si tramandano fra appassionati di urbex sono sempre intriganti, misteriose e aggiungono dettagli di volta in volta: qualche anno fa si parlò di visite a pagamento, un gruppo di fotografi tedeschi era riuscito a contattare la proprietaria per entrare legalmente. Poi si iniziò a raccontare di visite guidate, telecamere, controlli, denunce (quelle non mancano mai).