Ci sono luoghi che hanno quella che viene definita aura, cioè una particolare atmosfera, suggestiva ed evocativa, contraria solitamente alla realtà. Quasi sempre non si capisce il perché, non si capisce come si percepisca questo alone magico. In questa casa abbandonata invece si comprende perfettamente quale sia il motivo di questa sfera emotiva, forte ma al tempo stesso delicata. È un tuffo al cuore, si gira lo sguardo e si rimane come increduli dalla bellezza di questa piccola stanza, un piccolo gioiello, un rifugio.
E poi una stanza circolare, meravigliosa, con due poltrone, un baule, il caminetto: il tetto distrutto, ma che grazie alla luce di mezzogiorno creava un gioco di riflessi quasi a realizzare una costellazione, un insieme delicato di stelle. Casuale certamente, ma che aggiungeva sensazioni ancora più intense a quell’aura che continuavo a percepire. Quando si esce da una location urbex si torna a respirare, una sensazione che avevo già descritto, ma qui è al contrario: sarei rimasto volentieri per continuare ad assaporare quell’atmosfera magica e al tempo stesso delicata.
E tu, Cielo, dall’alto dei mondi
sereni, infinito, immortale,
oh! d’un pianto di stelle lo inondi
quest’atomo opaco del Male!
– Giovanni Pascoli