È un sabato mattina, per me quasi un inedito. Le indicazioni sono precise, si entra da un passaggio nelle siepe. Facile, in pochi secondi siamo dentro. È la prima esplorazione della giornata, fuori il sole è arrivato da poco e la temperatura è ancora agevole. Viene definita Villa Warren e sinceramente non conosco il motivo. Dopo riuscirò a scoprire che i coniugi Ed e Lorraine Warren sono stati due demonologi, ricercatori del paranormale e scrittori statunitensi; e come sempre la mia reazione è un gesto del capo e gli occhi al cielo in segno di disapprovazione. E’ probabile che in questa villa qualche oggetto avrà ricordato la serie di film The Conjuring che parla delle vicende della coppia, magari proprio la famosa bambola che ritorna diverse volte nella storie dei Warren, posseduta dallo spirito di una ragazza di nome Annabelle Higgins. Io non sono riuscito a trovare nulla che potesse avere qualche riferimento reale e tangibile. Sicuramente nulla di paranormale.
Durante tutta l’esplorazione, nel nostro silenzio più assoluto (ho sempre l’atteggiamento di un agente segreto in missione), la voce di un vicino è stata l’accompagnamento musicale costante e ininterrotto. Raccontava delle sue vicende e della sua vita a qualcuno (un altro vicino credo) e avrà pronunciato lo stesso quantitativo di parole che io utilizzo in un mese, forse anche qualcosa di più. Mentre mi allontanavo, con sollievo, sentivo le mie orecchie sanguinare.