L’ospedale Regina Montis Regalis di Mondovì è stato inaugurato il 4 aprile 2009 alla presenza di Mercedes Bresso, allora presidente della regione Piemonte. Ad oggi sono trascorsi 2582 giorni da quella data, e non sono pochi. Quel giorno si è fatto un passo avanti, una svolta importante per la città: il passaggio dall’antico al moderno, dal vecchio al nuovo. E il vecchio Ospedale di Santa Croce? Niente, dimenticato, lasciato morire: vuoto, bellissimo, inutilizzato. E’ un palazzo enorme: è stato progettato dal celebre architetto ed ingegnere monregalese Francesco Gallo (1738-61) e si trova a Piazza, una delle zona più belle di Mondovì. La provincia ne è entrata in possesso nel 2010 e, secondo gli accordi originari, nel vecchio nosocomio avrebbero dovuto essere trasferite una parte delle scuole della città. Almeno sulla carta. E invece? Niente di tutto questo, nulla, zero assoluto. Una delle tante storie italiane di degrado e abbandono. In pieno centro storico di Mondovì. Non è l’unica.
Ad oggi il vecchio Ospedale giace morente, con le finestre rotte, i vetri rotti, le porte spalancate, l’intonaco che cede. Non è certo uno spettacolo meraviglioso, ma sicuramente è una pessima figura per la città. Chiunque può entrare e suppongo che le visite di curiosi, studenti, avventurieri, senzatetto e vagabondi (e fotografi un po’ rincoglioniti) non siano state poche in questi sette anni. Ma nonostante questo la struttura mantiene una sua eleganza e sobrietà: è abbandonato, ma con dignità. Dentro si intuisce la storia, si percepisce la sofferenza: i suoi muri raccontano la vita e la morte di migliaia di persone. E chi, in questi anni, ha visitato la struttura ha rispettato, almeno in parte, la storia. Solo le finestre, soprattutto ai piani superiori, sono rotte, quasi sempre dall’esterno: probabilmente utilizzate come bersaglio per un gioco di ragazzini. La maggior parte dei danni sono dovuto al tempo che passa e all’incuria di chi dovrebbe occuparsene. E invece non lo fa.
Io non conosco i possibili utilizzi per una struttura come l’ex Ospedale di Mondovì: è un edificio antico, costruito con canoni ormai passati. Difficile ipotizzare un suo nuovo utilizzo: i costi per la messa in sicurezza e per la ristrutturazione potrebbero essere enormi. E come al solito sono scettico. Quanto potrebbe costare alla collettività? Ne vale la pena? Una cosa è certa: qualcosa deve essere fatto, e anche velocemente. Perché vederlo in queste condizioni è un peccato mortale e fa piangere il cuore.
C’è voluta una segnalazione della Polizia municipale di Mondovì, per far capire alla Provincia di Cuneo che era il caso di fare qualcosa per il vecchio ospedale di Mondovì Piazza. Purtroppo non stiamo parlando di svolte nell’iter (fermo da anni) per la ristrutturazione e per il trasferimento dei Licei. Ma almeno ora c’è una determina che affida a una ditta un intervento di “chiusura degli accessi”.
La Provincia è entrata in possesso del padiglione “Gallo” dal novembre 2010, dopo l’apertura del nuovo ospedale “Montis Regalis”, alla periferia della città. Fu concesso in comodato gratuito dall’Asl, e lì prima o poi dovrebbero trasferirsi i Licei. «Sono pervenute, da parte della Polizia Municipale di Mondovì, varie segnalazioni – si legge nella determina provinciale – inerenti la presenza di persone non autorizzate nei locali del suddetto immobile e il passaggio di veicoli nel cortile e nella strada di pertinenza. A seguito di sopralluogo effettuato dai tecnici provinciali si è constatata la necessità di procedere alla messa in sicurezza dell’immobile e delle pertinenze mediante chiusura di tutti gli accessi carrai e pedonali oltre alla chiusura delle porte e finestre site a piano terra dell’immobile».
Del lavoro si occuperà la srl “Ediltre costruzioni” di Fossano, impegnata “in parallelo” in un lavoro alle scuole che sorgono proprio a fianco del vecchio ospedale. L’ingresso del vecchio Pronto soccorso verrà chiuso da un pannello in ferro, così come l’ingresso dal lato-scuole (verrà sistemato anche il cancello), i serramenti al piano terra verranno chiusi e saldati e le porte di ingresso tamponate. (via Unione Monregalese)
Wow, bellissime foto Samuele, sei riuscito a trasmettere quel sentimento misto tra angoscia, smarrimento ed eleganza.
->Andrea: Grazie. E’ proprio quello l’obbiettivo del reportage. :)
Ho visto inutilizzata l’ultima sedia da parto che abbiamo avuto e utilizzato fino a poco tempo prima del trasloco, dove sono nati gli ultimi neonati e apparentemente in discrete condizioni, oltre ad addobbi e a flebo chiuse che potrebbero interessare per eV non proprio curative… che peccato. Tutto materiale abbandonato e a portata di vandali e non.
Che peccato, ho dei bellissimi ricordi legati a quell’ospedale, avrei voluto vedere meglio il reparto di ostetricia dato che li’ sono nate le mie bimbe, fa male vederlo ridotto così. Comunque le foto mi hanno trasmesso una grande emozione.
Che brutta storia, l’ennesima in questa repubblica delle banane. Certo, sarebbe interessante sapere se esiste un progetto, un’idea per capire eventuali costi.
->Slave: Sarebbe molto interessante, ma io credo che i costi siano nettamente poco proporzionati ad eventuali ricavi. E’ sempre difficile valutare.
Avrei foto interessanti del manicomio di Racconigi, abbandonato da 20 anni… se interessati contattatemi.
Buongiorno,
sono un Medico genovese che nel 1993 venni assunto, come primo impiego, presso la Chirurgia Generale dell’Ospedale di Mondovì diretta dal Dottor Leonardo Lucarini .
Ho visto le fotografie del Vecchio Ospedale del quale ho conservato un ottimo ricordo…che tristezza vedere i locali che all’epoca erano così puliti e ordinati.
Sono molto dispiaciuto .
Un sito del genere in altri paesi come minimo sarebbe un museo.
Sperando in un recupero di un palazzo così affascinante porgo distinti saluti .
Dr. Guido Parodi
Buongiorno dottor Parodi,
la ringrazio per la sua testimonianza (anche io sono ligure).
Sono in disaccordo però sul discorso “altri paesi”. Ho girato un po’ e vedo giornalmente foto di fotografi urbex (cioè di luoghi abbandonati) di Germania, Francia, Belgio, Spagna, Olanda, Inghilterra. Le posso garantire che la situazione è molto simile a quella italiana: abbiamo questo difetto di essere sempre molto critici nei confronti del nostro paese, giustamente, ma in Europa (mi dicono anche negli Stati Uniti) non cambia molto. Ho una mappa di 1000 luoghi pubblici abbandonati nella Comunità Europea. Per dire.
una bambina da sola,abbandonata,un saluto,davanti alla Farmacia,in cerca di aiuto.
una maestra che rischia il lavoro nel picchiare una bambina.
una maestra morta sul giornale.
ricordi tra la vita e la morte.
covid 19 fai delle belle fotografie,mi raccomando,c’è tanto da vedere ieri,due immagini di dio,come dimostrarlo,se non si fotografa e non si stampa nemmeno da te.dato che il giornale è chiuso.
ho visto che il mio messaggio ultimo è errato,cosi’ ho riflettuto,e oggi,29 aprile 2021,ho trovato la targa dei due lavoratori morti il 31-12-1981,Odasso e Cigliutti,la Targa,mi ricordo che si trova nella vecchia medicina generale.Io ero troppo piccola,ma molto malata,e mi spedirono di corsa al Gaslini di Genova,che saluto da qua.Ottime fotografie,mi ricordo la radiologia,la medicina generale,specialistica,e anche la camera mortuaria.Triste ma volevano farmi,il Dottore,la visita ginecologica,tanto c’è una stanzetta che ricorda,una prigione 40×30.Non credeva che fossi trapiantata renale,voleva la dismostrazione.Ricordi del passato.Buona Festa.Mondovì Breo.