Non sono un grande appassionato di automobili: l’importante è che abbiano 4 ruote, un volante, delle aperture per entrare e uscire e, credo, un motore. Ma devo ammettere che trovare questa meravigliosa Citroën Ami 8 in mezzo al verde della collina francese mi ha provocato un piccolo tuffo al cuore; perché si tratta di un’auto particolare, in Italia si è vista quasi niente, e conserva il fascino tipico della metà del secolo scorso quando non si puntava solamente all’estetica, ma più alla comodità, alla pratica. E nonostante fosse una macchina economica e popolare, ecco, io l’ho trovata bellissima.
Fontane Bianche è il nome da una località con le sabbie bianche in Sicilia vicino Siracusa, chiamata così per le numerose fontane naturali di acqua dolce che sgorgano nel mare.
Ricerca sulle forme archetipe tradotte in geometria pura e reinterpretate in chiave contemporanea. Metafora del rapporto tra psiche e materia, dialogo tra cerchio e quadrato.
Prosegue imperterrita, e senza soluzione di continuità, la tradizione del post natalizio. Ed è il terzo anno consecutivo che riesco a trovare la foto in anticipo e sempre in tema urbex; ma d’altronde capita con un certa frequenza di imbattermi in segni natalizi in location abbandonate. Questa volta non è un albero addobbato e nemmeno un Babbo Natale, ma addirittura un presepe alla moda di Gip: nel televisore. C’è anche un pacchetto quasi intonso di Toscanelli. E il mio più sincero augurio per un bellissimo e felice Natale.
Questa è un’immagine forzata, niente di strepitoso. E’ un obbligo, una foto per me importante, diciamo romantica. Perché scattata con un’ottica dal sapore particolare. Era il 2010, raduno delle vele d’epoca d’Imperia. Un amico, presente con me in barca, mi prestò il mitico pompone, il Canon EF 100-400mm f/4.5-5.6, chiamato con il celebre nomignolo per via di una caratteristica particolare: per zoomare non si deve girare una ghiera, ma allungare manualmente l’ottica come un fucile a pompa, sembra quasi di caricare un’arma. Non dico che fu colpo di fulmine, ma era la prima volta che scattavo con un tele così esteso: poi per un discorso di costi e usabilità (in realtà non ho mai la necessità di scattare a 400mm) rimase un sogno nel cassetto. Dodici anni di attesa nel quale diverse volte ho accarezzato l’idea. Poi ho avuto l’occasione di fare una permuta con un usato come nuovo dal prezzo interessante e mi sono detto perchè no? Nel frattempo, da qualche anno, è uscita la versione nuova, a detta di tutti nettamente migliorata come nitidezza e qualità. Ma io mi accontento di poco, di realizzare un piccolo sogno.
Il rosa. Questo colore non entra mai in guerra e sembra sempre sul punto di svanire nell’invisibile.
– Christian Bobin