Un essere umano è una creatura estetica prima ancora che etica.
– Joseph Brodsky
Si va in manicomio per imparare a morire.
– Alda Merini
Work like you don’t need the money. Love like you’ve never been hurt. Dance like nobody’s watching.
– Satchel Paige
I’ve gotta get away
To a place where I can be redefined
Where you’re out of sight, and you’re out of mind
But the truth is I can’t even say goodbye
– Hilary Duff
No doubt exists that all women are crazy; it’s only a question of degree.
– W. C. Fields
Si tratta di un edificio fatto costruire tra il 1927 e il 1929 da Riccardo De Angeli (1° gennaio 1872, Modena – 20 marzo 1928, Torino), in quel periodo ispettore delle Assicurazioni Generali nel capoluogo piemontese e noto anche in altre parti d’Italia per il suo impegno nel promuovere numerose iniziative patriottiche in campo benefico e assistenziale. Il Centro, oggi in totale stato di abbandono, era stato creato inizialmente come colonia estiva per 300 orfani di guerra e figli di mutilati. Dopo il secondo conflitto mondiale il Centro divenne un convalescenziario Inail (Istituto nazionale Assicurazione Infortuni sul Lavoro) e infine, dal 1981 al 2007, divenne il Centro di rieducazione funzionale dell’ospedale torinese che porta il nome della principessa d’Asburgo Lorena, moglie di Re Vittorio Emanuele II. Lorena, consumata da otto gravidanze in dodici anni, morì quando aveva appena 32 anni, nel 1855, sei anni prima dell’unificazione e senza poter diventare la prima regina d’Italia – lo sarebbe diventata, nel 1878, la nuora Margherita, moglie di Re Umberto I. Dopo il 2007 il Centro di rieducazione funzionale dell’Ospedale Maria Adelaide è stato trasferito altrove e da quasi dieci anni il luogo che lo ospitava inizialmente è stato lasciato cadere in rovina, come si può vedere dal tremendo stato in cui versano gli arredi e gli strumenti di lavoro, dalle vecchie protesi e sedie a rotelle lasciate lì, dai polverosi dossier e dagli archivi pieni.