La potenza

POSTED ON 14 Feb 2024 IN Reportage, Portrait     TAGS: EVENT, travel, silver

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Le ‘Ntuppatedde

POSTED ON 14 Feb 2024 IN Performing Arts, Reportage     TAGS: EVENT, travel, silver

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Uno sparo di luce, una ventata di aria bianca, una sorpresa inaspettata. Le ‘Ntuppatedde mi sono arrivate incontro senza essere attese e mi hanno colto alla sprovvista: non sapevo della loro per(e)sistenza, ma per un colpo molto fortunato le ho viste arrivare -in esclusiva- nel silenzio e nel vuoto. Poi hanno iniziato a correre senza motivo, hanno varcato il confine del mercato del pesce e sono tornate dopo qualche minuto per ballare allegre e senza senso apparente nella confusione generale di piazza del Duomo.

Il diritto di ntuppatedda era, fino alla fine dell’Ottocento, la possibilità per le donne di qualsiasi condizione sociale, di andare liberamente in giro per la città, ammiccando e pretendendo doni e omaggi dagli uomini, durante i festeggiamenti agatini. In un tempo in cui la donna era totalmente assoggettata all’uomo, padre o marito che fosse, le ‘ntuppatedde andavano in giro comunque celate da un manto nero che lasciava scoperto un occhio soltanto.

La rinascita delle Ntuppatedde avviene nel 2013 quando la storica tradizione è stata ripresa, anche se in termini molto diversi e decisamente più moderni, dall’artista e performer Elena Rosa e le donne vestite di bianco, e con il viso coperto, sono tornate in città, danzando per le vie del centro di Catania con un fiore rosso in mano, simboleggiante la loro rinascita e la loro libertà.

Il termine ‘Ntuppatedde deriva dal siciliano tuppa che indica la membrana che chiude il guscio delle chiocciole, evocando l’idea di qualcosa che si nasconde, di celato e protetto alla vista di tutti.

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Come i famosi

POSTED ON 14 Feb 2024 IN Street     TAGS: travel, nocturne, wideaperture

Come i famosi

Catania [black]

POSTED ON 13 Feb 2024 IN Street     TAGS: travel, nocturne, 50ne

Catania in black

La notte delle Candelore

POSTED ON 13 Feb 2024 IN Reportage     TAGS: EVENT, travel, silver, nocturne

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Forse qualche mio seguace più accanito (che poi manco mia madre mi legge) avrà capito che a inizio Febbraio ho preso il primo aereo disponibile e sono volato a Catania per fotografare i festeggiamenti di Sant’Agata (che ricorre il 5 febbraio). Era una festa del quale sentivo parlare da tempo e che mi incuriosiva: la città etnea si ferma per onorare la propria santa ed è un evento religioso unico al mondo. Siamo arrivati a Catania la sera di Venerdì e dopo un aperitivo veloce abbiamo girovagato per il centro alla ricerca delle prime avvisaglie della festa: non c’è voluto molto, tutta la città era in attesa, direi in febbrile eccitazione. Il ritmo e la musica si sentivano nell’aria e le prime candelore (abbiamo incontrato quella dei pescivendoli, dei panettieri e dei fiorai) iniziavano a muoversi e a ballare nei dintorni di piazza del duomo. La serata ha raggiunto il suo culmine quando i pompieri hanno posato vicino alla statua della santa un enorme mazzo di fiori, con le candelore ferme ad osservare il momento storico. Siamo andati a dormire curiosi di scoprire cosa ci avrebbe riservato il nuovo giorno, ma sono immagini e sensazioni che svelerò nelle prossime ore. Stay Tuned.

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Specchio di quest’inferno

POSTED ON 11 Feb 2024 IN Street     TAGS: travel, silver, wideaperture

Specchio di quest'inferno

Nella testa girano pensieri
Che io non spengo
Non è uno schermo
Non interagiscono se li tocchi
Nella tasca un apparecchio
Che è specchio di quest’inferno
Dove viaggio, dove vivo, dove mangio
Con gli occhi
– Rancore

Il boss del mercato

POSTED ON 7 Feb 2024 IN Street     TAGS: travel, HappyMarketTuesday, tradition

Il boss del mercato

Per un pugno di gamberi

POSTED ON 7 Feb 2024 IN Street     TAGS: travel, HappyMarketTuesday, tradition

Per un pugno di gamberi

Carciofi alla brace (cacocciuli arrustuti)

POSTED ON 6 Feb 2024 IN Street     TAGS: travel, food, happymarkettuesday, tradition

Carciofi alla brace (cacocciuli arrustuti)

Una delle meraviglie del viaggio è provare la cucina locale; è possibile scoprire nuovi sapori e assaporare cibi conosciuti preparati all’origine. E quando ho visto la strana brace con i carciofi mi sono fatto raccontare la tradizione catanese dei cacocciuli arrustuti. Non ho resistito alla tentazione e (dopo aver fotografato) ho deciso di assaggiare il famoso carciofo: mi sono seduto sugli scalini del mercato del pesce di Catania e, accompagnato da una birra, ho provato il cacocciulo arrustuto: assolutamente da non perdere durante una visita a Catania.

Galleria Umberto I

POSTED ON 29 Gen 2024 IN City & Architecture, Landmark     TAGS: travel, zenit

Galleria Umberto I

Sentiero dei Limoni

POSTED ON 16 Gen 2024 IN Reportage     TAGS: travel, trekking

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Il sentiero dei Limoni è un semplice percorso di trekking che si snoda fra le città di Maiori e Minori. Non è lungo, anzi, si può espletare senza fretta in circa due ore ed è alla portata di chiunque nonostante la prima parte in salita e l’abbondante presenza di scalini. Quello che mi ha colpito è la totale assenza di limoni. Incredibile, ma vero. Ho scoperto che i limoneti sono privati e nascosti, ma basta aguzzare la vista ed è possibile scorgere qualche pianta dietro le recinzioni che fiancheggiano la strada. Il punto forte del sentiero dei Limoni è chiaramente il panorama: ad ogni curva, dietro ogni angolo, il mare spunta imperioso e lascia senza fiato.

A metà percorso si arriva nella frazione di Torre (il nome è dovuto probabilmente all’esistenza di un’antica fortificazione oggi scomparsa, forse la Torre Fronsuti) e qui si può conoscere la storia delle portatrici di limoni: perché prima dell’arrivo della modernità i limoni venivano trasportati lungo questo sentiero dalle donne del paese. Si trattava di un lavoro pesante che consisteva nel caricare grossi sportoni costruiti con legno di castagno rivestiti di stoffa all’interno, che potevano contenere tra i 50 e 70 kg. Oggi vengono ricordate con una via dedicata ed una targa.

Come dicevo all’inizio il sentiero non è faticoso, però all’arrivo a Minori, magari sudati e accaldati, consiglio di fare una piccola sosta in un locale del lungomare (poco lontano dalla Basilica di Santa Trofimena) che definire storico è forse semplicistico: la Pasticceria Sal de Riso, dove è tradizione quasi obbligatoria degustare la celebre Delizia al Limone. Vi posso garantire che non ve ne pentirete.

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Limonoro, il limoncello di Sorrento

POSTED ON 15 Gen 2024 IN City & Architecture     TAGS: travel

Limonoro

Nel breve e rapido passaggio a Sorrento non poteva mancare la sosta per acquistare il celebre limoncello (spoiler: attenzione a non chiamarlo limoncino). Ovviamente, senza troppe informazioni, ci siamo fermati nel negozio più commerciale dell’intera zona: il conosciutissimo Limonoro. Ammetto che la scelta è stata parzialmente condizionata dalla gente all’interno del locale, ma soprattutto per la bellissima vetrina: non è passata inosservata al mio occhio (sempre vigile) l’immagine della ragazza che con la reflex fotografa un modello sotto un sole giallo limone. Il limoncello è molto buono e la gentilezza del personale fuori scala: a furia di assaggi sono uscito dal negozio completamente ubriaco e con 4 bottiglie (ottima la crema).

Goodbye Iceland

POSTED ON 15 Ott 2023 IN Landscape     TAGS: travel, ontheroad

Goodbye Iceland

E finisce così, con la strada che si presenta ai miei occhi. Una strada ancora lunga, da percorrere -come sempre- a tutta velocità. In questi due mesi ho provato a raccontare il mio viaggio in Islanda: 49 articoli per 160 immagini. Un viaggio meraviglioso e faticoso, che mi ha migliorato (credo) come persona e come fotografo. E forse la prima volta che riesco a pubblicare un reportage di viaggio senza soluzione di continuità, ma dovessi scegliere una foto simbolo del viaggio davvero non saprei davvero da che parte iniziare. Da domani si riparte. Goodbye Iceland.

Gljúfrafoss, la cascata nascosta

POSTED ON 14 Ott 2023 IN Landscape, Landmark     TAGS: travel, waterfall, zenit, fish-eye

Gljúfrafoss

La storia di questa foto alla cascata di Gljúfrafoss è un po’ bizzarra. E complicata, come complicato è riuscire a fotografare questa piccola perla nascosta. Gljúfrafoss si trova a poca distanza da Seljalandfoss, ci si arriva a piedi percorrendo un piccolo tratto di strada. Purtroppo al primo passaggio non sono riuscito a vederla, anche perché ho ricevuto indicazioni sbagliate. All’ultimo giorno, durante il rientro, siamo tornati sulle nostre tracce e non ho esitato un secondo quando mi si è presentata la possibilità di fermarmi nuovamente in questa zona.

Purtroppo fotografare la cascata di Gljúfrafoss è un’impresa che potrei definire avventurosa: per arrivarci è necessario guadare un piccolo fiume ed entrare in una gola decisamente stretta. Non esiste una vera e propria strada, si salta di pietra in pietra per evitare di bagnarsi. Si forma una piccola coda in un solo senso di marcia, quindi si deve aspettare che si esaurisca il flusso di persone per riuscire ad entrare. Una volta arrivati sotto la cascata ci si trova in un piccolo antro di qualche metro con l’acqua che arriva da tutte le parti e con una luminosità ai minimi termini. Usare il treppiede è impossibile (non ci sono punti facili di appoggio), si è circondati da altre persone e il contrasto tra il cielo e l’interno della cascata è fortissimo.

Ho scattato con il fish-eye, esponendo sul cielo al centro del fotogramma a 400 ISO, 1/125, f/5.6. Giocoforza ho dovuto alzare le ombre e la luminosità in modo importante (e si nota) per ottenere una foto almeno comprensibile. Ho anche dovuto cambiare obbiettivo e siccome dentro la cascata è impossibile sono dovuto uscire e rientrare fra gli insulti di chi aspettava in coda (maledetti italiani). Gljúfrafoss è forse la cascata più complicata e particolare di tutta l’Islanda, ma merita davvero la doccia. :-)

Diamond Beach -long exposure-

POSTED ON 13 Ott 2023 IN Landscape, Landmark     TAGS: travel, nature, beach, longexposure

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Diamond Beach

POSTED ON 13 Ott 2023 IN Landscape, Landmark     TAGS: travel, nature, beach

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Se dovessi scegliere il luogo più incredibile del mio viaggio fotografico in Islanda non avrei alcuna esitazione a indicare la Diamond Beach, nome romantico e turistico della spiaggia di Breiðamerkursandur. Si tratta di una spiaggia di sabbia nera vulcanica che diventa un museo a cielo aperto: sulla battigia infatti si posano centinaia di piccoli e stupendi iceberg. Questa meraviglia è originata dallo scioglimento dei ghiacci che si staccano continuamente dal Breiðamerkurjökull, la lingua di ghiaccio che scende dal versante meridionale del maestoso ghiacciaio Vatnajökull.

Da qui inizia il percorso degli iceberg che galleggiano fino alla laguna di Jökulsárlón e prendono poi il largo per approdare sulla spiaggia nera dove, con la continua azione delle onde, vengono levigati nelle più svariate forme e dimensioni come tante sculture a cielo aperto.

Avevo già visto delle immagini della Diamond Beach, ma sinceramente non mi aspettavano uno spettacolo di questo livello. Il contrasto fra il ghiaccio bianco/turchese e la sabbia nera è maestoso; inoltre la temperatura della spiaggia è superiore allo zero e questa differenza con il ghiaccio fa si che questo inizi a sciogliersi rilasciando nell’aria una sorta di vapore acqueo che rende l’ambiente quasi onirico. Dal punto di vista fotografico (ma non solo) sarebbe stato meraviglioso fermarsi almeno un paio di giorni per osservare la Diamond Beach nelle 24 ore (alba/tramonto) e con meteo differenti: purtroppo il tempo è tiranno e mi sono dovuto accontentare di una veloce passeggiata nel tardo pomeriggio di una giornata davvero uggiosa. Ma almeno adesso ho compreso che colore ha una giornata uggiosa.

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