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Castello di M.
POSTED ON 26 Feb 2021 IN Landscape

Castello di M.

La vibrazione sfacciata della pietra, un’epoca lontana ma ancora intatta e quel modo che hanno le torri di farsi guardare.
Sono uno da castelli, io.
– Fabrizio Caramagna

Asylum of R.
POSTED ON 20 Nov 2020 IN Reportage

Asylum of R. /24

Qualche giorno fa leggevo una bellissima intervista a Giacomo Doni, uno dei precursori italiani dell’urbex, ma soprattutto colui che ha contribuito, fotograficamente e non solo, alla riscoperta dei manicomi abbandonati. E sono tornato ad osservare le mie foto al manicomio di Racconigi e, se proprio devo fare una classifica del reportage urbex (anche se nessuno me lo chiede), quello negli ospedali psichiatrici è forse il più vero e importante. Sono stato diverse volte dentro il manicomio di Racconigi, ma poi in realtà ho pubblicato solo le foto della prima incursione. Queste risalgono all’anno scorso, la mia prima esperienza con la EOS R, e devo ammettere che le trovo per certi versi molto reali, molto improntate alla ricerca dell’atmosfera e un po’ meno alla spettacolarizzazione del luogo. Forse non tutte se devo essere sincero, ma in molti casi trovo che in queste immagini diano davvero l’idea del tempo passato e dell’ambiente decisamente triste e ostile. Per questa volta, in esclusiva per i miei affezionati lettori, eviterò la famigerata citazione di Alda Merini. Contenti?

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Racconigi a sorpresa
POSTED ON 20 Nov 2020 IN Reportage

Racconigi Silver /01

Queste foto sono un po’ strane, sono una specie di anticipazione bizzarra. Le ho scattate al manicomio di Racconigi il giorno della maratona fotografica, correva l’anno 2019; è raro trovare un mio scatto urbex in bianco e nero, ritengo che il genere richieda il colore (lascio le eccezioni al ritratto), ma per una volta ho deciso di fare uno strappo alla regola. Le ho presentate in concorso (non tutte in realtà), quasi per gioco, per provocazione: anziché esaltare le bellezze ho preferito puntare il dito sulla piaga. Risultati scarsi ovviamente, ma questo anche per colpa della Canon EOS 77D che quel giorno sostituiva l’ammiraglia in riparazione post-trauma. Nelle prossime ore tornerò in modo ampio sull’argomento Fabbrica delle Idee, ergo possiamo tranquillamente definire queste immagini come una sorta di prologo.

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Bewildering house
POSTED ON 10 Feb 2020 IN Reportage

Bewildering House #06

E poi ti capita di imbatterti in qualcosa di sconcertante. Si, il termine sconcertante è sicuramente quello più adatto: nel nulla, in mezzo ai rovi, vicino alla periferia di una grande città. Una villa, apparantemente in costruzione, ma in realtà abbandonata da tempo. Muri senza intonaco, pavimenti in cemento, mattoni a vista. E poi questa stanza incredibile, completamente affrescata: un pugno nello stomaco che non ti aspetti. Difficile da fotografare, forse in questo caso un video riuscirebbe a rendere meglio l’idea: un abozzo di camino, quattro finestre, edera che invade e riconquista il suo spazio. Per riuscire nell’impresa di rendere giustizia al posto ho scattato con il 15-35 a F/8 iso 100: treppiede e bracketing di 5 scatti (dando prevalenza al sottoesposto) poi uniti in HDR. Anche con il fish-eye.

Bewildering House #01Bewildering House #02

Bewildering House #07Bewildering House #03Bewildering House #08

Bewildering House #04Bewildering House #05

Night Glow (School of Rock)
POSTED ON 8 Gen 2020 IN Reportage

Night Glow #01

Il Night Glow è diventato appuntamento classico del raduno delle mongolfiere: quest’anno si è scelto come accompagnamento la colonna sonora di School of Rock e mai abbinamento fu più azzeccato. Ero più interessato alla musica che alla fotografia. Sono andato a rileggere le considerazioni di due anni fa (in colpevole ritardo) e sono arrivato alle stesse conclusioni sulla configurazione per scattare: questa volta ho alzato maggiormente gli ISO, perchè la macchina lo permette e perchè ho dovuto utilizzare un diaframma più chiuso, e credo che le foto siano migliori rispetto al 2017. Ho provato ad includere la Torre dei Bressani nell’inquadratura e credo che sia stata una scelta indovinata, ma anche il fish-eye ha il suo fascino. Sempre.

Night Glow #05Night Glow #04Night Glow #03

Night Glow #06Night Glow #02

Il Chiostro
POSTED ON 1 Gen 2020 IN Landmark

Il Chiostro

Quest’anno anticipo e parto a marce altissime. E per il secondo anno consecutivo prendo il via con una foto scattata con il fish-eye: è il chiostro del Santuario di Vicoforte il giorno di Natale ripreso con il Samyang 12mm f/2.8 ED AS NCS (quante sigle). Perchè questo tipo di obbiettivo, se usato con parsimonia, sa sempre regalare grandi soddisfazioni. E’ la mia prima ottica non originale Canon dopo tantissimo tempo e devo ammettere che questo Sammy (nomignolo affettuoso che viene dedicato alla casa coreana) riesce a sfornare foto di altissima nitidezza e qualità, il tutto nonostante un prezzo decisamente abbordabile. E buon anno, si parte con una foto dalle caratteristiche fortemente religiose, ma speriamo di migliorare. :)

Saorge. Finalmente.
POSTED ON 26 Dic 2019 IN Reportage

Saorge #03

Sono passato nei pressi di Saorge tantissime volte. E la vedevo sempre là, abbarbicata sulla montagna, lontana e bellissima. E mai mi sono potuto fermare: perchè era tardi, perchè era lontano e anche perchè era poco interessante. Ma giovedì scorso no, ero triste e un po’ malinconico allo stesso tempo; il mio umore era come il cielo plumbeo che mi circondava e ho deciso di fare la pazzia: ho visto il cartello che indicava Saorge e ho svoltato all’ultimo secondo. Strada strettissima, un tunnel che sarebbe da senso unico alternato e poi il parcheggio all’entrata della città. Ho girato a passo veloce per quasi un’ora, ho alternato il 50mm, quasi sempre a tuttapertura, e il nuovo fish-eye Samyang 12mm (ottimo con il focus peaking della R). E Saorge mi ha affascinato con le sue viuzze strettissime, i suoi scalini, i vicoli, le piccole piazze, la tranquillità, i nomi delle strade in francese e in dialetto ligure. Un paio di negozi, qualche bar/ristorante, pochissime persone. Un signore, prima in francese e poi in italiano, mi ha chiesto per quale motivo fossi lì. Ho spiegato nel mio esperanto, mezzo francese e mezzo ligure, e lui mi ha risposto: “Ma con questo cielo così brutto?”. E proprio in quel momento, in Place de la République, si è aperto uno sprazzo di azzurro. Sono andato via quasi di corsa, con un centinaio di foto interessanti e dopo aver fotografato ciassa da geija. Mi piacerebbe tornare a Saorge, magari con più calma.

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Molendinum del Lora (il Mulino)
POSTED ON 6 Ago 2019 IN Landmark, Landscape

Molendinum del Lora #01

Ho scoperto il mulino di Murazzano quasi per caso e sul momento credevo fosse una torre da avvistamento Saraceni come tante ne ho viste nelle mie zone. In realtà è stata anche una torre per poi trasformarsi in un mulino in un tempo successivo (ma sotto lascio un po’ di storia). Ci sono arrivato poco prima del tramonto mentre cercavo un panorama da fotografare per il concorso ‘Vivere Murazzano‘. Un po’ di serendipity non guasta mai. Ho provato a fotografarlo dal basso, da dietro, da sotto, con il fish-eye, con il supergrandangolare, con il 50. Ho deciso di non presentare la foto al concorso (troppo effetto cartolina), ma qui ho deciso di pubblicare tutte le versioni interessanti. Nel caso ci fossero dei dubbi: si, ho esasperato ed esaltato i colori.

È il monumento più antico del paese. Risale a prima del 1000 al tempo delle invasioni saracene come torre di Vaita o vedetta. Dalla sua sommità si segnalava l’arrivo dei nemici agli abitanti dei valloni sottostanti. In seguito fu usato come mulino azionato dal vento, ne fanno fede i due fori della merlatura nei quali era inserito l’asse che mosso dalle pale esterne trasmetteva la forza motrice alle macine. È citato come “ Molendinum del Lora” con questa funzione negli statuti di Murazzano del 1534. Questa sua attività durò fino al 1630 quando il Consiglio della Comunità dispone che si vada a macinare presso i mulini di Cigliè.

Molendinum del Lora #02Molendinum del Lora #03

Mulino (EXFF)
POSTED ON 5 Ago 2019 IN Landmark, Landscape

Mulino (EXFF)

Verso l’alto dei cieli
POSTED ON 10 Lug 2019 IN Landmark

Verso l'alto dei cieli

Ho scattato questo foto oltre un anno fa: è la Chiesa di Santa Maria Vergine Assunta a Niella Tanaro, per essere precisi la Cappella di Nostra Signora. Non ho molto dati, ma mi raccontano che la cappella venne costruita all’inizio del secolo scorso come voto per interrompere gli undici anni consecutivi di grandinate. Nell’immagine sono ritratti i benefattori, tra cui l’attuale contessa di Cigliè, allora bambina. Ho fotografato con il fish-eye su treppiede a 10 cm da terra. F/11 per la nitidezza migliore e 5 secondi di esposizione con scatto remoto (altrimenti sarei rimasto nell’immagine). Questa foto fa parte di una serie dedicata alle Cappelle del Tanaro; ma mi riservo di tornare sull’argomento nei prossimi giorni.

Genova PhotoMarathon 2019
POSTED ON 12 Apr 2019 IN Portrait, Street

AAA cercasiSe gli occhi potessero parlare

Domenica scorsa ho partecipato alla mia 6ª PhotoMarathon (3 volte a Genova, 2 volte a Torino e 1 volta a Milano). As usual ho deciso di viverla come una giornata all’insegna del turismo e della vacanzaaaa: ho incontrato amici genovesi, visitato il quartiere di Boccadasse e pranzato in un ristorante tipico (prenotato per tempo). Molto easy, senza pressioni psicologiche; le foto in qualche modo arrivano sempre se la mente non è assillata. E infatti, tranne per l’ultimo tema, non ho avuto grosse difficoltà a trovare spunti fotografici (anche grazie ai suggerimenti del mio gruppo di NON fotografi). A dire il vero un paio sono costruite (piccola e geniale, ma avevo la modella a disposizione), ma riesco a trovare sempre qualche idea interessante, anche fuori dal contesto della gara fotografica. L’unica foto che mi lascia perplessità è Cambio Strada: è la prima che ho scattato, l’ho considerata fatta per tutta la giornata salvo poi notare, in post, una scarsa nitidezza: peccato, ho dimenticato che è necessario procurarsi sempre un’alternativa valida prima di considerare concluso un tema.

Update 29/05/2019: la foto scattata con il fish-eye, il treppiede a filo pavimento e sdraiandomi per terra (sulle pietre bagnate dalla pioggia), ha vinto, con mia grande sorpresa, il primo premio nella categoria città vecchia. Bello, no?

Bello incontrarsiCambio stradaI colori del gusto

Città vecchiaPiccolo e geniale

In ordine di apparizione i titoli sono:
AAA Cercasi
Se gli occhi potessero parlare
Bello incontrarsi
Cambio strada
I colori del gusto
Città vecchia
Piccolo e geniale

Chiesa del Gesù
POSTED ON 9 Apr 2019 IN Landmark

Chiesa del Gesù

Ultimamente ho questa voglia pazza di scattare con treppiede e tempi lunghi di esposizione nei luoghi di culto e visitare la chiesa del Gesù a Genova (fra Piazza de Ferrari e Via San Lorenzo) è stato un urlo liberatorio. Appena ho varcato il portone d’ingresso ho capito come avrei scattato: ho inserito la colonna corta sul treppiede, ho appoggiato la macchina.foto praticamente per terra e ho impostato f/11 in priorità di diaframmi con il fish-eye a 15mm. Dopo un paio di tentativi (manovrare la macchina da quella posizione è molto complicato) ho trovato la giusta composizione e prospettiva; la foto è quasi zenitale (se mi concedete il paragone).

La chiesa del Gesù è un’altissima espressione del barocco internazionale a Genova, con opere di Rubens, Vouet e Carlone. Nello sfarzo di ori, stucchi e marmi policromi, negli arditi scorci degli affreschi dei fratelli Giovanni e Giovan Battista Carlone l’interno della chiesa rappresenta un prestigioso esempio di barocco genovese, quando le più importanti famiglie aristocratiche della città chiedono ai più celebri artisti di decorare le cappelle di famiglia. Il luogo sacro racchiude capolavori assoluti, come la Circoncisione e il Miracolo di Sant’Ignazio di Peter Paul Rubens e l’Assunzione di Guido Reni. La basilica assume le attuali forme e il nome di Chiesa del Gesù dopo la grande ricostruzione del XVI secolo ad opera della Compagnia di Gesù, su progetto di Giuseppe Valeriano, pittore, architetto e padre gesuita. L’edificio sacro è intitolato ai Santi Ambrogio e Andrea, poiché la chiesa originaria del VI sec. era dedicata ad Ambrogio vescovo di Milano, rifugiatosi a Genova in fuga dal sacco longobardo di re Alboino. Da non perdere anche dipinti e affreschi di molti importanti pittori della scuola genovese e non solo. Tra gli altri: Domenico Piola, Domenico Fiasella, Valerio e Bernardo Castello, Giovanni Andrea e Lorenzo De Ferrari, Domenico Scorticone, Andrea Pozzo e Simon Vouet. (from visit Genoa)
Bagnasco di notte
POSTED ON 2 Gen 2019 IN Landscape

Bagnasco di notte

Come tradizione vuole la prima foto del nuovo anno dev’essere scattata negli ultimi giorni dell’anno precedente. Poco importa se nel tempo ho modificato le regole (all’inizio avevo deciso di scattarla sempre il primo giorno dell’anno alzandomi all’alba, ma credo sia la definizione di distopia). Questo notturno arriva dal presepe vivente di Bagnasco, scattata poco prima della mezzanotte del 24 dicembre: treppiede, fish-eye (mi piaceva l’idea) e lunga esposizione (15 secondi) a F/6,3. Era decisamente buio. E’ una foto importante, per modo di dire, in quanto è la prima che non pubblico su Flickr. La notizia di questi primi giorni del 2019 è il cambio delle regole da parte del celebre social network dedicato alla fotografia: gli utenti free non avranno più un TB di spazio a disposizione, ma solo un numero fisso di 1.000 foto. Io sono arrivato alla veneranda cifra di 3141. E’ la fine di un’era. E il sottoscritto non ha nessuna intenzione di pagare l’ennesimo abbonamento (sono già troppi) per un servizio che praticamente non utilizzo, e quindi addio. Molte delle foto di queste pagine (diciamo i primi anni) sono linkate direttamente da Flickr e, dal 4 febbraio, spariranno. E’ facile che qualche immagine si perda: nel caso, se potete, segnalatemelo. Addio Flickr, sei stato il mio primo social network, ma da qualche tempo avevi perso il tuo smalto e la tua simpatia. Non mi mancherai.

Mondovì Eye
POSTED ON 16 Giu 2018 IN Landscape

Mondovì Eye

Di Figurine e di Mappamondi
POSTED ON 1 Mag 2018 IN Reportage

Di Figurine e Mappamondi

Carlevè [Esibizione]
POSTED ON 16 Feb 2018 IN Performing Arts

Esibizione #02

Quello che mi stupisce sempre del carnevale è il livello di preparazione e di studio che alcuni gruppi portano lungo il percorso della sfilata. Ho ammirato spettacoli di ottimo livello preparati con cura e passione; parliamo di mesi di preparazione, di serate, di coreografie studiate a tavolino. Per il puro gusto di divertirsi. Ho scelto sei foto del Carlevè ‘d Mondvì sul tema esibizione e, non casualmente, ho preferito dedicarmi ai due gruppi della zona che sono riusciti maggiormente a divertire il pubblico: Margarita e Peveragno, legionari e pevepuzziani (?). Fumogeni, coriandoli, striscioni, balletti, duelli, sangue e arena. Davvero bravi. Sono entrato dentro, fotografando a pochissimi centimetri dalla scena e con il fish-eye ho ottenuto un effetto davvero molto partecipato. Il rovescio della medaglia è che arrivato a casa mi sono trovato coriandoli un po’ ovunque. :-)

Esibizione #03Esibizione #02

Esibizione #05Esibizione #06Esibizione #04

Maschera lui
POSTED ON 12 Feb 2018 IN Portrait

Maschera Lui

Collegato al Carlevè 2018 c’è un concorso fotografico organizzato e gestito dall’amico Davide Gonella. E’ un concorso molto complicato (ma gratuito) e fra i temi obbligatori c’è la categoria Maschera Lui. E’ probabilmente la categoria più facile, e la stragrande maggioranza dei partecipanti al concorso sceglierà la maschera più particolare, più bella. Io invece, che sono bastian contrario per natura, ho deciso di partecipare con la maschera forse più banale, ma ripresa nel modo più particolare possibile. D’altronde si premia bellezza della foto e non quella del costume. E’ un ritratto con il fish-eye: mi sono buttato in mezzo al gruppo mascherato e ho scattato quasi da terra. Questo ragazzo si è avvicinato per farsi fotografare ignaro del fatto che avessi montato un obbiettivo che avrebbe potuto distorcere il suo aspetto. E’ uscito fuori un ritratto ambientato che mi sembra piacevole, interessante e particolare.

Ex Deposito Locomotive
POSTED ON 5 Dic 2017 IN Reportage

Ex deposito treni #01

Il Deposito Locomotive di Cuneo ha chiuso i battenti il primo dicembre 2013. I motivi della chiusura sono ovviamente economici: in Italia è il solito triste leitmotiv. La struttura è enorme, impressionante nelle sue dimensioni: ma d’altronde essendo un deposito di locomotive tanto piccolo non poteva essere. Camminando nei capannoni si riesce quasi a percepire il rumore di fondo; sono tutte costruzioni altissime, con vetrate gigantesche, colori forti e odore di olio. La prima idea è quella di un garage enorme, mastodontico, sovradimensionato. Nonostante i soliti atti vandalici è ancora ordinato, sembra che qui il tempo si sia fermato di colpo. Negli uffici ci sono ancora le giacche, i documenti, le penne: come se domani si dovesse tornare al lavoro e fosse un giorno qualsiasi. Invece sono 4 anni che l’attività del Deposito Locomotive si è fermata, che quel rumore di fondo che si percepisce nel silenzio più assoluto si è interrotto.

Ex deposito treni #02Ex deposito treni #03Ex deposito treni #04

Ex deposito treni #08Ex deposito treni #07Ex deposito treni #06Ex deposito treni #05

Ex deposito treni #11Ex deposito treni #09Ex deposito treni #10

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Parco Dora in Blue Hour with Fish-Eye
POSTED ON 23 Nov 2017 IN City & Architecture

Parco Dora in Blue Hour with Fish-Eye

Il fish-eye è un obbiettivo difficile. Si deve usare con parsimonia, molto raramente. Almeno questo è quello che dice il pensiero comune. Io invece sono talmente innamorato di questa lente che la uso (probabilmente) a sproposito. E’ diventata una lente di quelle ‘sempre con me’. Magari solo il 50 e il fish-eye. Perché con l’effetto occhio di pesce è possibile rendere interessanti delle situazioni che non lo sono. Questa foto è nuovamente scattata allo skatepark del Parco Dora. Era appena calato il sole ed ormai era giunta l’ora blu. Ho posizionato il cavalletto sulla passerella superiore (che domina la struttura) facendo in modo che il tubo zincato che funge da ringhiera fosse ben presente nell’inquadratura. E credo che ne sia uscita fuori una composizione interessante.

Parco Dora a velocità luce
POSTED ON 23 Nov 2017 IN City & Architecture

Parco Dora a mille all'ora

Ho scattato questa foto al Parco Dora a Torino, nella zona dello skatepark. Ho sfruttato la poca luce a disposizione (ormai il sole era tramontato da diversi minuti) per creare l’effetto tunnel. Come si ottiene? E’ molto semplice: si scatta con un tempo di esposizione lungo (in questo caso 13 secondi) e sfruttando l’appoggio del treppiede si muove la ghiera dello zoom dalla massima alla minima estensione (molto lentamente); sono passato da 15mm a 8mm e viceversa (ho usato il fish-eye 8-15). Si ottiene questo effetto, chiamato appunto tunnel, che crea una sensazione di velocità: in Guerre Stellari sarebbe l’inizio di un salto nell’iperspazio. Non sempre le foto riescono interessanti, qualche volta però il risultato può essere piacevole. Nel caso specifico si nota un’area più chiara centralmente: il fish-eye Canon è circolare a 8mm e crea un area nera intorno all’immagine; ho cercato di rimanere il meno possibile alla focale minima per evitare un eccesso di vignettatura che non sarebbe stato gradevole. E’ raro che l’effetto Tunnel produca immagini di qualità: ma con il soggetto giusto può diventare quello che comunemente viene definito come creativo.

Se state riprendendo un oggetto statico, potete aggiungere un po’ d’interesse usando lo zoom durante lo scatto ed utilizzando un tempo di posa abbastanza lungo (si può fare solo con uno zoom manuale, ovviamente). L’effetto finale sarà quello di un “tunnel” o più genericamente verrà dato un senso di movimento all’intera fotografia. Ovviamente occorre provare più volte prima di poter ottenere un risultato realmente interessante.
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