Questa foto è qualitativamente terribile, ma non sempre la fotografia dev’essere bella: può semplicemente essere significativa. Anche solo per chi la scatta. Il signore che guarda verso di me, dalla finestra del secondo piano della clinica Stella del Mattino di Boves, è mio padre, 75 anni da compiere a Marzo. E voglio dedicare a lui la mia classica prima foto dell’anno: perché è alla fine di un periodo tremendo, dal quale uscirà sicuramente malconcio, dopo aver subito due operazioni chirurgiche importanti che avrebbero potuto devastare un elefante. E lui si preoccupa per noi che siamo preoccupati. Ho tante buone speranze per il futuro, ma questo è il mio più importante augurio per il 2021: che riesca a mettersi alle spalle questi 4 maledetti anni di sofferenza e possa ripartire con il sorriso e la volontà di tornare se stesso. Perché purtroppo quello che ho visto nell’ultimo periodo non è lui, è stata un’ombra in continuo girovagare fra dolore e ospedali. E adesso basta. Uscirà dalla clinica diverso sia fisicamente che mentalmente, ci vorrà ancora un po’ di tempo perché nessuno ha la bacchetta magica. Ma fai in fretta che abbiamo bisogno di te.
Davanti al cielo non ci sei che tu
La mia stellina ha fatto bum
È voglia di andare di non ritornare di non ritornare
Sorridi come tu solo sai
Sorridi che più bella sei
Io ti voglio così angelo mio
Che non hai cielo…
– Gianna Nannini
Prosegue il periodo di quarantena dovuto al Covid-19 e non ho voglia di fare niente. Nemmeno quelle cose che farò quando avrò tempo a disposizione: era una scusa, evidentemente. In realtà ho lavorato un po’ in giardino e… basta. Non ho voglia nemmeno di sistemare le foto che avrei dovuto sistemare anche senza tempo a disposizione. E’ la rivincita dell’apatia. Ieri pomeriggio però mi sono visto costretto a imbracciare nuovamente la EOS R (non mi ricordavo nemmeno come si accendesse) per scattare la foto di classe ad Alice: si, perchè quest’anno la foto sarà un collage di tante singole foto. Non sono sicuro di come sarà il risultato, ma comunque mi sono dato da fare sfruttando la giornata nuvolosa e un pannello riflettente. Lei si è prestata volentieri (modella inside) ed è rimasta una interessante foto ricordo.
Lenta processione all’alba nel deserto
Fata Morgana ha già cambiato ogni profilo
Aspetto a parlare prima che l’illusione si sia mossa
Poi scopro il confine che dall’infinito vola dentro di me
– Litfiba
Deep beneath the cover of another perfect wonder
Where it’s so white as snow
Privately divided by a world so undecided
And there’s nowhere to go
In between the cover of another perfect wonder
– Red Hot Chili Peppers
Questa foto rappresenta l’esatta continuazione di quella che ho presentato l’altro giorno. E’ scattata qualche minuto dopo spostando la testa del cavalletto più verso Nord-Ovest: volevo inserire il Parasio e il Duomo di Porto Maurizio nel fotogramma. La nitidezza a diaframma chiuso dell’85 F/1.2 è davvero miracolosa. Per ottenere un effetto likes ho pompato in modo esasperato i colori, aumentato il contrasto e dato una certa luminosità. E devo ammettere che nonostante il distacco dalla realtà (minimo) questa versione è preferibile. Sicuramente più accattivante.