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Quel che rimane di Istanbul
POSTED ON 27 Nov 2020 IN City & Architecture

Istanbul /R /02

Ovviamente il titolo è inteso in senso fotografico. Questo foto sono un pot-pourri di due giorni nella capitale morale della Turchia, l’incrocio delle razze e degli uomini; sono ammantate di un velo malinconico, di ricordi, di storie del passato, del tempo che non torna, di una gioventù spensierata. Forse sto esagerando, d’altronde non sono passati nemmeno 7 anni, ma qui voglio raccontare la mia storia, non è una vetrina, e voglio pubblicare quello che osserva e memorizza la mia macchina fotografica. E Istanbul non si può dimenticare.

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Cisterna Basilica (Yerebatan Sarnıcı)
POSTED ON 27 Nov 2020 IN Landmark

Cisterna Basilica /04

La cisterna basilica è uno dei monumenti più importanti di Istanbul. Fu fatta costruire dall’imperatore Giustiniano nel 532. E’ uno spazio sotterraneo enorme di circa 140 metri per 70, in cui trovano spazio dodici file di 28 colonne alte 9 metri e distanti l’una dall’altra quasi 5 metri. I capitelli sono un misto tra gli stili ionico e corinzio, con rare eccezioni di dorico e di colonne non decorate. La stragrande maggioranza del materiale è di recupero, addirittura la base di una delle colonne è una enorme testa di medusa proveniente probabilmente da un arco monumentale del foro di Costantino. E che io non sono riuscito a fotografare, non l’ho trovata. La cisterna è totalmente è prevedibilmente buia, illuminata da qualche faretto, e fotografare (senza treppiede) è un’impresa. Tutte le foto sono scattate a 3200 iso e, purtroppo, a tuttaapertura. Ho lasciato anche un’immagine bruttissima che ho scattato ai pesci che vivono nell’acqua bassa della cisterna: 6400 iso, 1/20 e si vede. Ma quando si racconta talvolta è necessario chiudere un occhio sulla qualità.

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Grande Bazar d’Istanbul
POSTED ON 26 Nov 2020 IN Reportage, Street

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Ho scattato queste foto al Grande Bazar d’Istanbul, un mercato incredibile e variopinto. E’ uno dei mercati coperti più grandi e antichi del mondo con 61 strade coperte e oltre 4.000 negozi che attirano ogni giorno tra 250.000 e 400.000 visitatori. Purtroppo la nostra visita è durata un battito di ciglia, giusto il tempo per capire e comprendere la quantità di persone che transitano giornalmente per questi corridori e per ammirare i colori e i sapori del bazar. Ricordo di aver assaggiato un terribile dolce (davvero troppo dolce) al miele. Ma il mio animo ligure ha prevalso e non ho comprato nulla. :-(

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Istanbul Istanbul
POSTED ON 26 Nov 2020 IN Street

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Un vago riferimento, sui social, alla Cappadocia mi ha fatto tornare in mente la mia meravigliosa vacanza in Turchia del 2014. E adesso sono qui che ascolto Istanbul dei Litfiba e post-produco foto di quasi 7 anni fa. Perché alla Turchia devo ancora qualcosa dal punto di vista fotografico, per motivi di confusione e lieti eventi non ero riuscito a dedicare troppo tempo a quella incredibile esperienza. Ho scoperto che qualcosa di buono ero riuscito a combinare, nonostante l’assurdità di quei giorni. E sono giorni che ricordo ancora con immenso piacere (e colgo l’occasione per salutare i miei improvvisati compagni di viaggio dell’epoca). Questa è la versione street di quella vacanza, sono le foto che ho scattato girando a piedi per Istanbul nei primi due giorni. Davvero incrocio delle razze e dei popoli. Ma non è finita qui. :-)

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Il mio volto nel fango di Istanbul
Istanbul Istanbul baluardo sacro per
L’incrocio delle razze degli uomini brucerà
Istanbul, Istanbul
Forze oscure in Istanbul
– Litfiba

Preghiera
POSTED ON 22 Feb 2017 IN Landmark, Street

Preghiera

Fatih Belediyesi
POSTED ON 31 Gen 2017 IN Street

Fatih Belediyesi

Questa è la parete esterna della Yemi Cami, la moschea nuova, ad Istanbul. E’ uno dei luoghi più visitati della città ed è un viavai continuo di persone. Io sono rimasto molto colpito da questi gabbiotti amaranto: sono 4, a poca distanza uno dall’altro, e all’interno ci sono sedute delle signore imbacuccate (la foto è scattata a Gennaio) che vendono il mangime per i piccioni ad un prezzo assolutamente irrisorio (soprattutto se paragonato ai prezzi di San Marco a Venezia). Ho impiegato un po’ a capire cosa fosse la merce in vendita anche perché gli affari non è che vadano proprio benissimo. Ho aspettato che non ci fosse nessuno (i turisti amano farsi immortalare vicino a questi gabbiotti) per scattare con un tempo veloce ed evitare il mosso dei pennuti (con la signora non correvo nessun rischio in quel senso). La scritta in alto significa ‘comune di Fatih’ che è uno dei distretti di Istanbul.

Wudù (abluzione)
POSTED ON 20 Mar 2014 IN Street

Wudù

L’abluzione è un lavaggio rituale a scopo di purificazione spirituale. E’ tipico dell’Islam e si può dividere in vari tipologie: la forma più breve (che solitamente si compie fuori dalla moschea) è definita Wudù. Durante i giorni di Istanbul (gennaio 2014) ho cercato in tutti i modi di fotografare il rito dell’abluzione senza riuscire a trovare nulla di particolarmente interessante. All’ultimo respiro, proprio fuori dalla moschea Blu (la più conosciuta) mi sono trovato nella posizione adatta: alcuni uomini si stavano lavando i piedi e, nonostante ci fosse molta gente, sono riuscito ad avvicinarmi, chiedere ed ottenere il permesso con un cenno (ah, il linguaggio universale dei gesti), e scattare. E’ un’immagine che rappresenta perfettamente il rito del Wudù: isolati, incuranti, con la schiena rivolta al mondo. E’ davvero strano pensare che per loro sia la cosa più naturale, che sia un gesto semplice e quotidiano.

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