Berliner Mauer 1961-1989

POSTED ON 9 Nov 2019 IN Landmark     TAGS: history, silver, monument, travel

Berliner MauerPorta di Brandeburgo

Ho scattato queste due foto nel 2003 (solo 16 anni fa) con la Digital Ixus 400, una piccola compatta di Canon dal corpo di acciaio lucido e ben 4 milioni di pixel. Le impostazioni di scatto, a rileggerle oggi, mi fanno venire i brividi: la porta di Brandeburgo è fotografata di notte a ISO 50, mezzo secondo di esposizione e f/2,8. All’epoca utilizzavo un piccolo treppiede da viaggio (di quelli minuscoli) davvero poco stabile. Sono due brutte foto che non avrei pubblicato, non fosse che oggi ricorre il trentesimo anniversario della caduta del muro di Berlino. E’ un giorno davvero importante, un ricordo fondamentale, che ha cambiato la storia dell’umanità. Credo sia giusto festeggiarlo, anche con due immagini che vorrei poter definire giovanili (e di basso livello).

Per quanto sia di mia conoscenza… valgono da subito, senza restrizioni.
– Günter Schabowski

Noi ragazzi del Muro di Berlino

POSTED ON 9 Nov 2017 IN Landmark, Portrait     TAGS: travel, history

Il muro/SilviaIl muro/Trabant

Oggi cade l’anniversario della caduta del Muro di Berlino. Io mi ricordo molto bene quel giorno, e per quello che avevo studiato a scuola era la prima data di una certa importanza che affrontavo live (dopo il mondiale spagnolo ovviamente). Qualcosa di veramente importante che non avrei trovato sui libri di storia, ma che potevo ascoltare direttamente dalla televisione e dalla viva voce dei cronisti dell’epoca. Mi fece un effetto stranissimo, e sono passati 28 anni. Un’eternità. Mi capita sempre più spesso di incontrare persone, giovani, che sono nati dopo la caduta del muro e che pensano alla divisione tedesca nel dopoguerra come un’assurdità, come qualcosa di assolutamente illogico e impensabile. Ed è così, è normale pensarlo, eppure quel muro è rimasto in piedi quasi 30 anni; il ricordo mi provoca un senso di disagio difficilmente descrivibile: come può l’uomo aver creato una mostruosità del genere? La consolazione è che forse stiamo migliorando, lentamente, molto lentamente, ma migliorando. Ho scattato queste due immagini, poco più che due foto ricordo, durante una vacanza a Berlino nel 2003. All’epoca ero all’inizio dell’avvento digitale e scattavo con la bellissima (era davvero bella, quasi affascinante) Canon Digital Ixus 400. La modella è Silvia, mia compagna di viaggio in quell’avventura assurda (etnica e di birra) che ricorderò sempre con molto piacere.

Il 10 settembre del 1989 l’Ungheria aprì ufficialmente i suoi confini all’Austria.
Poi quella sera del 9 novembre un portavoce del governo della Ddr diede la notizia della riforma sui viaggi all’estero.
A Berlino est quella notizia fu interpretata come la fine del maledetto muro.
Migliaia di persone si accalcarono così nella porta di Brandeburgo quando improvvisamente, nella incredibile confusione, venne dato ai soldati dell’est l’ordine di ritirarsi dai posti di blocco. I due popoli, i fratelli tedeschi, dell’est e dell’ovest, si poterono così riabbracciare, tra le lacrime, dopo 29 anni.

Selfie in the Mirror [Reichstag]

POSTED ON 11 Feb 2016 IN Portrait     TAGS: selfie, mirror, withcamera

Selfie in the mirror [Reichstag]

Questa foto è datata 2 Dicembre 2003 ed è un Selfie (ma all’epoca non lo chiamavo ancora così). Pazzia pura. Ma l’avevo promesso e mantengo (quasi) sempre le promesse. E’ stata scattata con la bellissima Canon Ixus 400, un piccolo gioiello di tecnologia di inizio secolo (detto così sembra lontanissimo nel tempo). Ma per un fotografo non c’è niente di più divertente del Reichstag Dome, un insieme di specchi e vetri con immagini riflesse ovunque. Sembra di essere nella casa degli specchi del luna park, ma in realtà sei nel Bundestag, il parlamento Tedesco. E’ un’opera di sir Norman Foster ed è un piccolo gioiello (onore al merito): se fate tappa a Berlino è un passaggio assolutamente imperdibile.

La ricostruzione viene ampiamente considerata un successo ed è diventata un’attrazione turistica anche perché il Reichstag, e soprattutto la grande cupola di vetro che è stata eretta sul tetto in memoria dell’originale del 1894, forniscono una delle panoramiche più attraenti per i visitatori di Berlino, dando una vista notevole della città, specialmente di notte. La cupola è aperta al pubblico sotto prenotazione. (Fonte Wikipedia)

Reichstag Dome

POSTED ON 21 Mar 2012 IN Landmark     TAGS: travel

Dome

Questa che vedete nella foto è l’interno della cupola che domina il Reichstag a Berlino. E’ un’immagine quasi d’epoca, risale infatti al dicembre 2003, ed è scattata con una compatta, la Ixus 400. La Reichstag Dome, così viene chiamata, è molto fotogenica: è una costruzione ardita di specchi e vetri e nonostante lo stile moderno non contrasta, anzi incorona, la maestosità del palazzo ristrutturato alla fine del secolo scorso da Norman Foster e che oggi è sede del parlamento tedesco. Ricordo ancora molto bene di aver sfruttato gli specchi della colonna centrale per scattare diversi autoritratti; ci scriverò un post, un giorno… :)

Frecce-T

POSTED ON 3 Nov 2010 IN Landmark

Frecce-T

Questa foto è stata scattata sul Lago Trasimeno, a Passignano. E’ il ‘celebre’ monumento dedicato alle Frecce Tricolori. Sembra incredibile ma questa immagine non ha subito nessun ritocco (solo un leggero Crop). E’ così, naturale, come uscita dalla macchina.foto. Era una giornata strana, fredda, di inizio dicembre. Erano da poco passate le quattro e la nebbia tranquillizzava l’atmosfera: camminavo sul lungolago quando mi sono accorto (quasi per caso) del monumento. E’ un gioco di luci ed ombre strano, anche casuale se vogliamo. Ma decisamente d’effetto.

Lost in the dark light

POSTED ON 2 Nov 2010 IN Landscape

Lost in the dark light

Amo la nebbia.

Quella cosa soffice che impregna tutto, che avvolge le linee, che cancella i contorni. E’ qualcosa di leggero che ti costringe a ridisegnare il mondo, una linea grigia come i tratti di una matita, che abbozza le cose senza definirle mai, uno schizzo che viene cancellato, rimodellato, adattato. Uno specchio senza cornice, un mondo alternativo in cui tutto può succedere, che ti costringe alla creatività tuo malgrado.

Guarda l’orizzonte. Cosa c’è, là, all’orizzonte? Una nave, una sirena, un faro? Un mondo inesplorato? O forse un vuoto che prosegue all’infinito, senza argini, senza appigli, senza il senso della misura, chissà.

Ascolta. Lo senti anche tu? Un filo di vento, un ululato, un gemito? Un crepitio? O forse è il suono soffocato delle tue suole che inghiottono una strada che non vedi, un universo senza il suo fondo, che ammoniscono il tuo viaggio senza una meta.

Tutto ciò che scompare lento davanti a me, ora, io non so dove andrà a finire. Forse rimarrà tutto qui, in attesa di domani, per farsi schiaffeggiare dal sole. O forse qualcosa se ne andrà schizzando impazzito verso un punto imprecisato dello spaziotempo? Tutto è possibile.

Certe volte penso che il mondo intorno manchi di creatività. O forse manca solo di poesia, inghiottita un giorno dalla nebbia e dispersa là fuori, da qualche parte.

Foto di/Photo by Samuele Silva – Parole di/Words by Feba.

Motorata nel deserto

POSTED ON 7 Apr 2009 IN Reportage

Motorata nel deserto

Nel deserto, a Sharm, ci si prepara a partire.