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Do you want applause?
POSTED ON 4 Apr 2019 IN Portrait

Do you want applause?

La settimana scorsa si è fatta notare per una vignetta contro il fascismo del famoso attore americano/canadese Jim Carrey e per la susseguente lite su twitter fra lo stesso Jim Carrey e la politica (?) italiana Alessandra Mussolini (in veste di nipote del duce).

Lite su Twitter tra l’attore americano Jim Carrey e la politica italiana Alessandra Mussolini. Tutto è partito da un post pubblicato da Carrey Carrey con un disegno di Benito Mussolini e Claretta Petacci appesi alla tettoia di piazzale Loreto a Milano. A corredo il commento: “Se ti stai domandando a cosa porti il fascismo, chiedi a Benito Mussolini e alla sua amante Claretta”. Piccata la risposta della nipote del Duce: “Sei un bastardo”. (TGCOM24)

Al social-litigio si è aggiunto il signor O’Connell (newyorkese di nascita, si definisce political and corporate communications professional), lo scambio di battute si è concluso con il celebre tweet della Mussolini: “do you want applause?”. Frase ormai iconica che ha scatenato una serie di vignette, meme, battute, giochi di parole; fra le quali una bellissima foto di Meryl Streep tratta dal film ‘Il diavolo veste Prada’. E questa immagine mi è piaciuta talmente tanto che ho chiesto alla mia collega Michela di posare per me e calarsi nella parte di: “do you want applause?”. E adesso potete immaginarla mentre, con questa posa ed espressione, pronuncia la ormai celebre frase rivolta al suo compiaciuto interlocutore. Direi semplicemente perfetta.

Our future
POSTED ON 18 Mar 2019 IN Details, Portrait

Our future

Venerdì 15 marzo si è celebrata la giornata dedicata al futuro del nostro pianeta: Fridays for Future; l’evento mondiale promosso da Greta Thunberg ha raccolto milioni di adesioni e il mondo, soprattutto dei giovani, si è mosso in massa per lanciare un segnale importante. Un mio collega sostiene che noi, nati alla fine del secolo scorso, saremo l’ultima generazione a godere del pianeta. Io credo la penultima, ma cambia poco. Ho letto da molte parti che deve essere il popolo, nel piccolo, a cambiare il mondo: iniziando a boicottare la plastica, a utilizzare cibi a kmzero, a evitare le confezioni monouso, a evitare le grandi catene alimentari, a riciclare correttamente, a differenziare la spazzatura, a non gettare i mozziconi di sigaretta per terra (oppure smettere di fumare). E’ tutto bello, è tutto giusto, ma non mi trova completamente d’accordo: noi possiamo collaborare e lanciare un messaggio, ma la mossa decisiva deve arrivare dall’alto. Perchè non tutti possono permettersi certe scelte, perchè quello che possiamo fare è una soluzione infinitesimale del problema e ci deve essere una volontà globale che permetta, se proprio non è possibile evitare, almeno di rimandare il punto di collasso per fare in modo che vengano individuate soluzioni alternative, nella speranza che esistano. E’ chi detiene il potere che deve fare in modo, con leggi e decisioni anche impopolari, di salvare il pianeta. E Venerdì mattina in prima pagina su La Stampa di Torino c’era questa foto che mi piace definire iconica : OUR FUTURE IN YOUR HANDS, il nostro futuro è nelle vostre mani. E credo che questo sia un messaggio davvero importante che inquadra perfettamente la situazione. E ho deciso di riprodurre, a modo mio, questa immagine e di utilizzare le manine di Alice per lanciare da queste pagine il mio messaggio al potere: il futuro dei nostri figli è nelle vostre mani. #FridaysForFuture #ClimateStrike

The noise of happiness
POSTED ON 15 Mar 2019 IN Portrait

The noise of happiness

I recognized happiness by the ​noise it made when it left.
– Jacques Prévert

The Getaway
POSTED ON 28 Feb 2019 IN Portrait

The Getaway

I’ve gotta get away
To a place where I can be redefined
Where you’re out of sight, and you’re out of mind
But the truth is I can’t even say goodbye
– Hilary Duff

It’s my destiny
POSTED ON 5 Feb 2019 IN Portrait

It is my destiny

Ho fotografato modelle e donne bellissime, uomini, lupi e samurai, panorami mozzafiato e città d’arte, artisti di strada e artisti internazionali, il mio soggetto preferito è una meravigliosa bambina di 4 anni. Ma ci dev’essere qualcosa di inciso nelle sacre rune, dev’essere il mio destino: torno sempre a fotografare cessi.

Edmond
POSTED ON 15 Gen 2019 IN Portrait

Edmond

All women are crazy
POSTED ON 11 Gen 2019 IN Portrait

All women are crazy #01All women are crazy #02

No doubt exists that all women are crazy; it’s only a question of degree.
– W. C. Fields

Urbex X’Mas
POSTED ON 24 Dic 2018 IN Details

Urbex X'Mas

Prosegue imperterrita, e senza soluzione di continuità, la tradizione del post natalizio. La foto di quest’anno è tipicamente urbex, scattata nel 2017 all’interno del titano caduto, alle porte di Torino. E’ stata scelta in modo automatico al momento del click: già sapevo che l’avrei utilizzata per il post tradizionale natalizio. Manca poco a mezzanotte e quindi termina anche il #whamageddon: Vi lascio alle note della mitica canzone degli Wham, ormai diventato un classico moderno, immancabile il 25 dicembre. E il mio più sincero augurio per un bellissimo e felice Natale.

Quasi Natale
POSTED ON 10 Dic 2018 IN Street

Quasi Natale

XPro Circle
POSTED ON 5 Dic 2018 IN Details

XPro Circle

Sara e Luca
POSTED ON 29 Nov 2018 IN Portrait

Sara e Luca #01

Faccio un salto indietro nel tempo (mi capita spesso da queste parti) e torno al novembre dello scorso anno. Sara e Luca sono una coppia, una fantastica coppia: fratello e sorella, con un legame eccezionale. Mi sono divertito con loro, ho passato un paio di ore molto divertenti: espansiva e allegra lei, taciturno e tranquillo lui. Ma in perfetta sintonia. Non avevo mai fotografo una coppia di questo tipo, ma in gioventù mi sono prestato molto all’obbiettivo di mio padre (e di mia madre con la Minox 35 GL) in coppia con mia sorella (si, ho una sorella che ultimamente si diletta anche lei di fotografia). Per la pubblicazione ho scelto tre foto, scelta quasi casuale: Sara e Luca sono brillanti davanti all’obbiettivo, diciamo che rimangono sempre bene.

Sara e Luca #02Sara e Luca #03

Intrecci (Moda etica e solidale)
POSTED ON 26 Nov 2018 IN Reportage

Intrecci #10Intrecci #06

Sabato sera ho fotografato una sfilata di moda etica e solidale allo spazio Intrecci (bellissimo nome) in corso Statuto a Mondovì. La sfilata è stata organizzata da Colibrì altromercato, una Cooperativa Sociale Onlus che si occupa di commercio equo e solidale. Ho cercato di costruire un reportage che potesse rappresentare al meglio l’atmosfera, la dedizione e la voglia di proporre qualcosa di veramente alternativo; non è stato facile, ma spero di esserci riuscito con queste 17 immagini (di 100 che ho conservato). Ovviamente le difficoltà erano importanti: pochissima luce, movimenti rapidi, spazi angusti e tante persone. Senza dimenticare la necessità di essere il più trasparente e silenzioso possibile. Ho alternato ISO alti e flash, ma ho tirato fuori dallo zaino un solo obbiettivo: il 50mm utilizzato sempre ad ampie aperture (fra F/2 e F/2.8). E’ stata un’esperienza interessante, fotografare questo tipo di eventi è diventata una routine, ormai ho una certa esperienza (invecchio): cerco sempre di mischiare sapientemente (mentre scrivo questa parola esce fuori una risata satanica, come posso scrivere certe facezie?) il reportage a qualcosa di livello più artistico per riuscire a catturare immagini diverse e che possano anche evadere dagli schemi del giàvisto. Impresa mai facile.

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“Let’s make a Fashion Revolution: scopri cosa c’è dietro l’etichetta” è l’invito della Cooperativa sociale Colibrì a chi vuole saperne di più sul mondo della moda etica e sostenibile.

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Un cancro che ci uccide
POSTED ON 20 Nov 2018 IN Portrait

Un cancro che ci uccide

Mia prozia ha iniziato a fumare nel 1951, aveva 12 anni. Mi racconta che all’epoca il fumo era visto in modo diverso, era un vanto, qualcosa da grandi; tutti gli attori di Hollywood si facevano ritrarre con la sigaretta in bocca e la conoscenza dei pericoli del fumo era nulla. E comunque ben nascosta. In Italia le statistiche sono chiare e conosciute: il 35% dei tumori è causato dal fumo, ogni anno muoiono 50.000 persone per danni provocati dal fumo. Siamo in guerra, una guerra sanguinosa e silenziosa che stiamo inesorabilmente perdendo. Negli ultimi 10 anni, solo in Italia, il fumo ha provocato più vittime della seconda guerra mondiale. Non riesco nemmeno a immaginare le spese che la sanità nazionale è costretta a sostenere per curare i malati (ma almeno sono soldi spesi bene), quantificare le sofferenze e il dolore è ovviamente impossibile, eppure nessuno muove un dito, anzi, è proprio lo stato, cioè noi, a vendere ai propri cittadini il veleno che ci uccide.

Quello nella foto è mio padre una settimana dopo l’operazione, gennaio scorso. Ha fumato per 30 anni e ha smesso nel 1992. Ha un buco grande come una moneta da 2 euro nel collo (ho cercato di nasconderlo che non è una bellezza da vedere). Ha subito 2 cicli di radioterapia e una quantità di analisi impressionante. E’ stato operato di Laringectomia, nell’ospedale di Cuneo, per un tumore alle corde vocali (vi lascio indovinare da cosa è stato provocato) e solo adesso sta iniziando ad uscire dal tunnel della sofferenza. Ovviamente non parla, si esprime a gesti (scrive anche) e respira da quel buco che lo tiene in vita. Non credo che una singola foto possa spostare di un centimetro le cose. Ma la speranza esiste. Il problema è che continuo a vedere foto di persone (belle, interessanti, intelligenti) con la sigaretta in mano/bocca e non credo che questi esempi siano positivi, soprattutto per i nostri giovani. Quando cammino per strada mi accorgo che, nonostante i pericoli del fumo siano chiari e riconosciuti, tantissimi ragazzini, minorenni, fumano; è un dramma che nel 2018 dovrebbe essere risolto da tempo e che invece assume proporzioni enormi e sempre più grandi ogni minuto che passa. Iniziamo NOI a fare qualcosa.

Tre bicchieri
POSTED ON 6 Nov 2018 IN Details

Tre Bicchieri #01Tre Bicchieri #02

Con queste 2 foto (ma anche altre)(che vedrete un’altra volta) ho partecipato (senza qualificarmi nelle 25 migliori) al concorso ‘Le Radici del Vino‘ organizzato dal Comizio Agrario di Mondovì e MondovìPhoto. Il focus del concorso era il Dogliani (che una volta veniva chiamato beatamente Dolcetto) e il suo territorio. L’idea mi è venuta grazie a Pinterest e originariamente avrei dovuto catturare il sole al tramonto che va a morire nel terzo bicchiere (quello con il vino rosso). Un romanticismo pacchiano ed esasperato che trovava la sua sublimazione nel sole che tramonta nel vino, simbolo della vita e dell’amore per la bevanda di Bacco (anche poeta!). Ma quando serve a me (che non fotografo tramonti) la nostra stella (che sa benissimo che non fotografo tramonti) ha pensato bene di eclissarsi per tre giorni consecutivi nelle nuvole verso le quattro del pomeriggio. Grazie. E quindi mi sono dovuto limitare a qualcosa di meno cafone e più prosaico. Sicuramente con il sole nel bicchiere avrei trionfato a mani basse, ma la sfortuna ci vede benissimo (questo ultimo pensiero è ironico). Sono due foto simili, ma scattate con 2 obbiettivi e una diversa apertura di diaframma: la prima con il 24/70 a 39mm e diaframma chiuso a f/11 per esaltare la nitidezza, la seconda con il 50 a diaframma completamente aperto e fuoco sull’ultimo bicchiere per evidenziare l’effetto sfuocato. Ho pulito lo sporco sui bicchieri in post produzione (dopo ogni scatto sbagliato bevevo un bicchiere e mi è servita una bottiglia intera per trovare la composizione giusta) e esaltato leggermente il rosso delle foglie. Io personalmente preferisco la versione sfuocata, ma è un vezzo quello di amare particolarmente la bassa nulla profondità di campo. Colgo l’occasione per ringraziare l’azienda vitivinicola Bricco del Cucù che mi ha permesso di fotografare nelle loro vigne. Gentilissimi (e producono un vino sublime).

Lucentezza
POSTED ON 22 Ott 2018 IN Portrait

Lucentezza

Voglia. Credere in qualcosa, sempre e comunque.
Tempesta che azzera la mia volontà.
Ostico e veloce: tempo.
Una voce fuori. Rotta dalla paura.
In frantumi la mia lucentezza.

A grandi linee
POSTED ON 8 Ott 2018 IN Street

A grandi linee

Hohenzollern Bridge
POSTED ON 28 Set 2018 IN Landmark

Hohenzollern Bridge #01

Il ponte Hohenzollern (in tedesco: Hohenzollernbrücke) è un ponte che attraversa il fiume Reno accessibile solo al traffico ferroviario e al traffico pedonale. Fu costruito tra il 1907 e il 1911 a seguito della demolizione del Ponte Cattedrale. All’estremità delle rampe di accesso troviamo quattro statue equestri di re prussiani ed imperatori tedeschi. Esso fu uno dei ponti più importanti in Germania durante la Seconda Guerra Mondiale; anche in presenza di attacchi aerei quotidiani il ponte, infatti, non subì gravi danni. Il 6 marzo 1945 fu però fatto esplodere quando le truppe alleate iniziarono l’assalto alla città. La sua ricostruzione iniziò al termine della guerra e fu completato definitivamente nel 1959. Ad oggi Il ponte Hohenzollern vede il transito giornaliero di oltre 1200 treni ed è considerato una parte molto importante di Colonia fungendo da collegamento tra la stazione centrale e le principali città europee dall’altra parte del Reno. Da alcuni anni le coppie di innamorati hanno iniziato ad attaccare lucchetti d’amore sulla recinzione tra il marciapiede e le linee ferroviarie per poi gettare le chiavi nel Reno. Ad oggi oltre 60.000 lucchetti di varie forme e dimensioni ornano il ponte. (from Wanderlust)

Hohenzollern Bridge #02Hohenzollern Bridge #03Hohenzollern Bridge #04

Blu
POSTED ON 12 Set 2018 IN City & Architecture

Blu

Pelati Mutti
POSTED ON 7 Set 2018 IN Details

Pelati Mutti

Quando ho visto nella mia mente questa immagine sono rimasto come estasiato, in trance. E’ arrivata clamorosa, come un pugno nello stomaco, e mi ha svegliato dal torpore. Era l’immagine iconica che cercavo, una citazione importante, uno schiaffo potente alla noia, quasi fragoroso nel silenzio assoluto. Ho cercato la composizione come la immaginavo. Ho chiesto di poter scattare, tuttaapertura per lasciare solo l’immagine nuda. Mutti come Campbell nella mia testa. Un omaggio a uno degli artisti più controversi del secolo scorso; spero possa fargli piacere.

Bugatti Type 37A
POSTED ON 6 Ago 2018 IN Details

Bugatti #01

Nello scorso week-end è andata in scena la 5ª edizione di “Mondovì e Motori: week-end con le Vecchie Signore” organizzata in modo impeccabile (come sempre) dall’amico Mario Garbolino presidente del “CLAMS” (Club Langhe Auto Moto Storiche). Ho avuto la possibilità di compiere solo un paio di giri veloci e purtroppo mai in momenti interessanti (non ho visto le auto in movimento). Però mi sono innamorato di una splendida Bugatti Type 37A e ho deciso di dedicarle qualche minuto. Le foto delle automobili non sono di mio gradimento (noiose) e quindi ho scelto di riprendere qualche dettaglio con il 50 a tuttaapertura; riuscire a mettere a fuoco la scritta Bugatti dietro alla griglia è stata un’impresa. Non si comprende molto, ma credetemi sulla fiducia: era bellissima.

Bugatti #02Bugatti #03Bugatti #04

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