Angelo -prenditi cura di lei-

POSTED ON 1 Mar 2024 IN Landmark     TAGS: religion, cemetery

Angelo

Rettorato -Zenit-

POSTED ON 29 Feb 2024 IN Landmark     TAGS: zenit, superwideangle, sky

Rettorato -zenit-

Selfie in the circular mirror

POSTED ON 28 Feb 2024 IN Portrait     TAGS: selfie, mirror, withcamera

Selfie in the circular mirror

Per la gioia dei miei lettori, e soprattutto lettrici, torno dopo molto tempo a pubblicare un selfie. In molti ne avranno sentito la mancanza, ma eccomi qua a riportare sulla retta via il mio photoblog: un po’ come le modelle che vanno per la maggiore su Instagram. E quale location migliore che la rinnovata Show-Room di Idroterm a Cuneo? Un gioco di specchi con illuminazione circolare (notare la catchlight) et voilà, l’occasione fa l’uomo fotografo. E anche un po’ vanitoso.

Carlevè ‘d Mondvì 2024

POSTED ON 27 Feb 2024 IN Performing Arts, Reportage     TAGS: EVENT, carnival

Carlevè 2024 /12

Il Carlevè è tornato in grande stile: un nuovo presidente, nuove energie, tanti carri, una sfilata di altissimo livello, gruppi decisamente numerosi e un carro di Mondovì finalmente degno di questo nome. Io purtroppo non stavo bene (mali di stagione) e quindi mi sono un po’ risparmiato, niente foto generaliste, niente ritratti, niente copertura totale dell’evento: non ho molto tempo a disposizione e ho quindi deciso di dedicare un numero ridotto di energie alla post-produzione delle immagini. Ho creato un piccolo portfolio, un reportage di 12 foto che serve ad illustrare quello che personalmente ho vissuto come carnevale. Mi sono concesso solo una piccola divagazione: il momento in cui i ragazzi delle Teste matte di Villafalletto hanno lanciato in cielo i palloncini dedicati ai cugini Casale, scomparsi in un tragico incidente stradale, con questo pensiero: “Marty e Met: ci avete insegnato tutto tranne che a vivere senza di voi“. Perché ho percepito forte la loro commozione, ho sentito l’emozione e mi sembrava giusto dedicare una foto a quel momento.

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Il mio racconto di Sant’Agata

POSTED ON 25 Feb 2024 IN NeverSleep

Candelore /01

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Da ormai tanto/troppo tempo sono circondato, quasi assediato, da parole come racconto, storia, reportage, portfolio, progetto. È un martellamento continuo, come se la buona fotografia sia diventata obbligatoriamente una raccolta di immagini con un inizio, una fine e nel mezzo una serie di scatti con un filo conduttore. Non voglio dire che siano concetti sbagliati, anzi, credo che sia uno dei punti focali del fare fotografia, ma è quell’obbligo di convincere e assecondare un’idea concettuale che davvero non rientra nel mio modo di pensare.

Nel raccontare una storia ci dev’essere un’idea di base, ma l’idea di base può essere anche la confusione: poi io sono molto lineare quindi aderisco al partito del cronologico e del razionale, ma non sento questa necessità che invece respiro intorno a me di creare progetti che debbano piacere. Semplicemente perché non mi interessa e questo rientra in una sorta di atipicità che spesso mi porta ad essere definito bastian contrario. Raccontare qualcosa per immagini (ma anche parole) è un percorso intimo e personale, ci dev’essere un progetto, si deve sentire la necessità di informarsi, la voglia di provare più volte, sono concetti chiave: ma rimane sempre un racconto visto attraverso i miei sensi, le mie conoscenze, le mie esperienze.

Ci devono essere dei punti chiave molto precisi, ma non deve essere qualcosa di omologato, uguale per tutti e impersonale, non può esserci nessuno che spiega al fotografo come vedere la storia e come interpretarla. Sempre che si voglia davvero raccontare una storia. Fosse giornalismo servirebbe la regola nota come Five WS (Who, What, When, Where, Why), ma noi stiamo parlando di emozioni e sensazioni assolutamente personali che in quanto tali vanno raccontate in modo personale. Poi potrà risultare interessante oppure noioso, potrà permettere di comprendere oppure non riuscirà a spiegare nulla, ma sarà comunque la mia visione di quel momento, di quella storia, di quell’evento. E nessuno potrà spiegarmi come io voglio raccontare la mia storia.

In queste 13 immagini trovate il mio racconto, in rigoroso ordine cronologico ovviamente, della festa di Sant’Agata a Catania: mi sono informato prima, durante e dopo, ho assaporato la città, osservato le persone, camminato tantissimo, ho cercato di rimanere dentro l’evento. È il mio modo assolutamente personale di descrivere una due giorni totalmente assurda e fuori dal mondo, ma di una bellezza difficile da spiegare. Probabilmente non sarà visionario e potente, non sarà fuori dagli schemi e non sorprenderà l’osservatore: ma è il mio racconto e mi rappresenta al 100×100.

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Sant'Agata -simbolo-

Sant’Agata -Simbolo-

POSTED ON 24 Feb 2024 IN Street     TAGS: EVENT, travel, 50ne

Sant'Agata -simbolo-

Per chiudere la serie di Sant’Agata mi serviva una foto simbolo, qualcosa che potesse rappresentare la fine. E simbolicamente questa foto è stata scatta proprio all’ultimo momento, mentre la giornata volgeva al termine e il pensiero al rientro a casa. Un enorme cero acceso e un santino di Sant’Agata illuminata dalla luce del Signore. Un’immagine di chiusura praticamente perfetta.

Uscita di festa

POSTED ON 22 Feb 2024 IN Landmark     TAGS: travel, silver

Uscita di festa

Agata e U Liotru

POSTED ON 22 Feb 2024 IN Landmark     TAGS: travel, silver

Agata e U Liotru

Via Plebiscito

POSTED ON 21 Feb 2024 IN Street     TAGS: travel, 50ne

Via Plebiscito /01

Via Plebiscito /02Via Plebiscito /03

Basilica della Collegiata

POSTED ON 21 Feb 2024 IN Landmark     TAGS: travel, church, zenit

Basilica della Collegiata

La processione di Sant’Agata

POSTED ON 19 Feb 2024 IN Reportage     TAGS: EVENT, travel, silver, religion

La processione di Sant'Agata /02

Il 4 febbraio è un giorno importante per la città di Catania: tutta la città si riunisce in evento che definire emozionante è forse riduttivo. L’atmosfera, sin dalle prime luci dell’alba, è in parte commossa e in parte felice, le strade della città si popolano di cittadini, devoti che indossano il tradizionale sacco: un camice votivo di tela bianca lungo fino alla caviglia e stretto in vita da un cordoncino, un berretto di velluto nero, guanti bianchi e sventolano un fazzoletto bianco; rappresenta l’abbigliamento notturno che i catanesi indossavano quando, nel lontano 1126, corsero incontro alle reliquie di Sant’Agata che Gisliberto e Goselmo riportarono da Costantinopoli. Siamo arrivati di fronte al Duomo poco dopo l’alba, la piazza era già gremita e quando è stato aperto il cancello di ferro che protegge le reliquie della santa (sono necessarie tre chiavi: una la custodisce il tesoriere, la seconda il cerimoniere, la terza il priore del capitolo) e il viso sorridente di Agata si è affacciato fuori dal duomo il tripudio dei fedeli, con il tradizionale sventolio dei fazzoletti bianchi, è aumentato in modo esponenziale accompagnato dai fuochi d’artificio. A quel punto il busto di Sant’Agata, luccicante di oro e di gemme preziose, è stato issato (non senza fatica) sul fercolo d’argento rinascimentale, foderato di velluto rosso, il colore del sangue del martirio, ma anche il colore dei re.

Inizia il giro, la processione del giorno 4, che dura l’intera giornata. Il fercolo attraversa i luoghi del martirio e ripercorre le vicende della storia della santuzza, che si intrecciano con quella della città: il duomo, i luoghi del martirio, percorsi in fretta, senza soste, quasi a evitare alla santa il rinnovarsi del triste ricordo. Una sosta viene fatta anche alla marina da cui i catanesi, addolorati e inermi, videro partire le reliquie della santa per Costantinopoli. Poi una sosta alla colonna della peste, che ricorda il miracolo compiuto da sant’Agata nel 1743, quando la città fu risparmiata dall’epidemia. I cittadini guidano il fercolo tra la folla che si accalca lungo le strade e nelle piazze. Quasi 5000 devoti trainano la pesante macchina. Tutti rigorosamente indossano il sacco votivo e a piccoli passi tra la folla trascinano il fercolo che, vuoto, pesa 17 quintali, ma, appesantito di Scrigno, busto e carico di cera, può pesare fino a 30 quintali. A ritmo cadenzato gridano: Cittadini, viva sant’Agata, un’osanna che significa anche: sant’Agata è viva in mezzo alla folla. Il giro si conclude a notte fonda quando il fercolo ritorna in cattedrale.

La processione è lenta, lunga, impegnativa. Intorno al fercolo i fedeli si accalcano per portare un cero, una donazione in denaro, oppure semplicemente per toccare la santa. Una leggenda racconta che le donne che toccano Sant’Agata possano rimanere incinta. Molti porgono il fazzoletto bianco per fare in modo che venga fatto appoggiare alle reliquie, alcuni pregano, altri si accontentando di guardare da lontano facendosi il segno delle croce. Si sentono gridare gli inni alla santa: Nun c’è ventu, nun c’è acqua, nè bufera, nè timpesta casca u munnu ma Catania a Frivaru si fa festa. La città è addobbata a festa con la A in oro su sfondo rosso, i terrazzi espongono l’insegna W S.Agata. È davvero uno di quei momenti da vivere per capire l’emozione, l’importanza che i catanesi danno alla patrona e alla sua festa, non avevo mai visto un senso di devozione nemmeno lontanamente simile. Quando si è in mezzo alla folla si cerca di fotografare con rispetto, dando importanza alle persone e al momento che stanno vivendo. Non è facile, anzi, è decisamente complicato. Ho provato a raccontare queste emozioni con 37 foto, entrando dentro la festa. È anche un ricordo di una giornata incredibile.

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Nun c’è ventu, nun c’è acqua, nè bufera, nè timpesta
casca u munnu ma Catania a Frivaru si fa festa.
Lu splinnuri di la Santa, l’emozioni di li genti
comu n’ecu ca cuntaggia tutti i cincu cuntinenti.
Emigranti di luntanu… janchi, niuri, longhi e curti
arrispunnunu cchiù forti….semu tutti divoti tutti…
Ma ‘na vuci… tra la fudda… si fa largu e acchiana jauta…
E’ la vuci di Catania: Cittadiniiiiii…. Evviva Sant’Aita!

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Convento Santa Teresa di Gesù

POSTED ON 19 Feb 2024 IN Landmark     TAGS: travel, church, zenit

Convento Santa Teresa di Gesù

Luftballons

POSTED ON 17 Feb 2024 IN Street     TAGS: travel, lightsandshadows

Luftballons

Fontana dell’Amenano

POSTED ON 17 Feb 2024 IN Landmark     TAGS: travel, monument

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Fuochi della “sira o’ tri”

POSTED ON 17 Feb 2024 IN Performing Arts     TAGS: EVENT, travel, fireworks

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Uno dei momenti più importanti della Festa di Sant’Agata si presenta la sera del 3 febbraio con i tradizionali fuochi della Sira o’ Tri. Sono proprio i fuochi d’artificio a segnare l’inizio della festa, secondo la tradizione a loro è dato il compito di svegliare la Santa Patrona, che riposa nella sua cammaredda che verrà lasciata dalla Santa esclusivamente per gli imminenti festeggiamenti.

Per evitare la ressa e la confusione abbiamo deciso di fotografare lo spettacolo dal molo lungo di Catania per ottenere il panorama della città dal mare e la cupola della Cattedrale di Sant’Agata sullo sfondo. Tutto abbastanza corretto non fosse che, per motivi non dipendenti dalla nostra volontà, il sindaco di Catania avesse deciso, da qualche giorno a essere onesti, di spostare l’orario di inizio dei giochi pirotecnici alle 21.45 anziché alle 20.30, come solitamente programmato. Quindi ci siamo ritrovati ad aspettare all’umido e al freddo del molo lungo per oltre un’ora, e non è stata un’esperienza piacevole. Inoltre la visione della cupola è stata quasi completamente azzerata dal fumo che dopo pochissimo ha coperto il cielo di piazza del Duomo. Fra la serie di immagini molto simili che ho catturato quella sera ho scelto di pubblicare un solo scatto, il mio preferito: il rosso intenso di questi fuochi d’artificio rende l’atmosfera molto intensa.

Fiato alle Trombe

POSTED ON 16 Feb 2024 IN Reportage     TAGS: EVENT, travel, silver

Fiato alle trombe /04

Il passaggio delle candelore è accompagnato dalla musica. Tutte le candelore hanno un accompagnamento musicale dedicato (quelle che ho visto io), lo strumento per antonomasia è la tromba, la tromba suona ovunque: i gruppi musicali hanno uno stile e un ritmo diversi e l’atmosfera prende un tono allegro di contagiosa felicità. Quasi tutte le bande cittadine, che seguono le candelore, hanno nel loro organico un buon numero giovani, e giovanissimi, questo permette di comprendere il fascino che la festa di Sant’Agata esercita anche sui ragazzi. La stragrande maggioranza dei pezzi suonati è ballabile, piacevole, ma davvero non mi aspettavo di sentire nella colonna sonora delle Candelore, a febbraio, L’Estate sta finendo dei Righeira: e suonata con la tromba è semplicemente meravigliosa. Ho cantato.

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