Fotografare le mongolfiere è un esercizio di pazienza molto interessante. Ci vuole calma e tranquillità, non serve avere fretta: tanto loro si muovono lentamente, molto lentamente. Bisogna saper attendere e aspettare il momento giusto per scattare: la posizione perfetta, la fiamma che esce dal bruciatore, le nuvole, l’albero, lo sfondo più importante. Caso lampante è lo scatto con le montagne, l’ultimo a destra: prima che le mongolfiere fossero nella posizione giusta (quella che vedete nella foto ovviamente) ho dovuto attendere almeno una quindicina di minuti. Ma credo ne sia valsa la pena.
Aspetterò che l’aria nella mongolfiera si raffreddimi rinchiudo ancora
dentro al piccolo cesto
alzo un po’il fuoco
pensando che dovrà bastare
ancora per un lungo viaggio
con un po’di fortuna
qualche biscotto
e un buon vento
pieno dei profumi
dei primi fioritutto intorno
c’è solo luce e aria
l’arancia di fuoco all’orizzonte
che si posa sull’ovatta
[…](Fratello)
Anche quest’anno, come consuetudine, si è svolto il tradizionale raduno dell’Epifania: una splendida tre giorni monregalese (sempre più capitale italiana del volo) dedicata alle mongolfiere. Siamo arrivati alla 25esima edizione; davvero niente male. Quest’anno il tempo è stato fantastico, nemmeno le persone più anziane ricordano un inizio di anno con temperature così elevate: domenica mattina la colonnina di mercurio segnava quasi 20 gradi quando di solito si parla in segno negativo. E io mi sono sentito in dovere di presenziare all’evento insieme ad altri (almeno) 1000 fotografi. I partecipanti al raduno sono stati 30, provenienti da tutta Europa, ed il pubblico ha risposto in modo entusiastico: merito anche del vin brulè (buonissimo) offerto dagli alpini. Ho scattato quasi 700 foto e inizio con questa semplice battaglia volante. Se volete un’anteprima potete trovare qualche mio scatto su Quotidiano Piemontese. Ma non ci sono tutte. ;-)
Durante lo scorso week-end ho partecipato al workshop organizzato da Canon Italia e MondovìPhoto sul tema: “L’autofocus nella fotografia d’azione, sportiva e di natura”. Abbiamo fotografato, a Monastero Vasco, il campione italiano di SuperEnduro (originario proprio della zona) Andrea Bruno con l’ausilio dei potenti mezzi messi a disposizione da Canon (le foto che vedete sono state scattate con il nuovo EF 70-200 F/2.8 L IS USM II). Ho scattato pessime foto ma ho imparato tantissime cose (come mettere a fuoco correttamente in “AI Servo” per esempio) e conosciuto nuovi amici (fra cui il ‘maestro’, il bravissimo Alessandro Tiraboschi). Un’esperienza molto interessante; spero anche di aver capito qualcosa della fotografia d’azione. Spero.
La differenza fra Kitesurf e Windsurf (parlo da punto di vista fotografico) è molto evidente: nel primo la vela è in aria (solitamente molto lontana) e diventa difficile inserire l’atleta ed il suo strumento nella stessa immagine. Nel secondo invece il surfer è sempre (quando riesce) vicino alla vela ed è molto più facile cogliere immagini spettacolari. Ho scattato queste tre foto un paio di settimane fa alla Spiaggia d’Oro di Imperia: quando il mare si arrabbia non è raro trovare una decina di vele (di tutti i tipi) volteggiare nello specchio d’acqua dietro il porto. La prima è la mia preferita.
Ieri pomeriggio le condizioni di vento e mare erano perfette per Surf, WindSurf e KiteSurf: vento forte e mare mosso. Tutto questo prima dell’arrivo dell’uragano che ha colpito Imperia e tutta la Riviera dei Fiori. Io mi sono appostato sul moletto antistante i Bagni Oneglio e ho scattato circa 1200 foto in 23 minuti netti. Niente male. Raffica inserita, 800 iso (pure troppo) per immagini ‘frozen’ e 70-200 f/4. Troppo facile così potrà pensare (e anche dire) qualcuno. Possibile. Però su quel molo, con il vento in faccia, gli schizzi del mare incazzato e la sabbia negli occhi, bisognava andarci.
E finalmente concludo (forse) la serie di post dedicati alle Vele D’Epoca 2012. E’ stata un’edizione costellata da mille problemi: la mancanza di fondi, la banchina sotto sequestro, il cantiere del Porto bloccato, l’assenza di vento e il comune che… lasciamo perdere. Nonostante queste problematiche tutto si è svolto al meglio, il sole ha illuminato il mare e i turisti sono giunti in massa (come al solito) ad Imperia. Il mio giudizio è comunque davvero positivo: personalmente ho trascorso due giorni a fotografare (con amici nuovi e vecchi) sul gommone dei fotografi e sono riuscito, nonostante le condizioni meteo pessime per una regata velistica, ad immortalare qualcosa di interessante. Sono già pronto per il 2014, nella speranza che la situazione economica e politica di Imperia trovi finalmente una soluzione che possa rendere giustizia alla bellezza di questa meravigliosa costa.
Le vele d’epoca 2012 hanno usufruito di un mare calmo, un cielo limpido, un vento mimino. Le condizioni peggiori per regatare, in alcuni momenti gli equipaggi sembravano in gita domenicale e non certo impegnati in una regata velistica. E in questi casi il miglior amico del fotografo diventa il dettaglio. Purtroppo, nonostante i dettagli delle barche a vela siano intriganti, non sono un appassionato del genere: mi sembrano tutti uguali, visti e rivisti cento, mille volte; ma, non potendo esimersi dal pubblicare almeno un paio di foto del genere, ho scelto i dettagli durante la regata: queste due immagini sono state scattate con il 24-105 a lunghezza focale di 105. Potete immaginare quanto fosse vicino il gommone dei fotografi alla vela: per un attimo ho anche pensato di appendermi al boma. ;-)
E poi ci sono quelle foto assolutamente difficili da decifrare, che contengono un soggetto nascosto ma chiaro, evidente ed identificabile. Nel caso specifico si vedono solo delle strisce rosse e bianche sull’acqua ma, complice anche la presenza dello scafo della barca nella parte alta della foto, si intuisce in modo netto che si tratta del riflesso dello spinnaker (rosso) e della vela (bianca). Io trovo molto interessanti questo tipo di foto e, in un certo senso, anche molto difficili da realizzare. Nel caso specifico complimenti al colpo d’occhio del fotografo. Che poi sarei io. :)
Io trovo questa tipologia di foto (vele riprese dal basso e cielo) praticamente perfetta. E’ minimale e con pochi elementi riesce a rappresentare la pace, la passione, la libertà. E, anche se non si vede, c’è il mio mare. Esiste una versione base, una versione primitiva, di questa categoria di immagini, la foto che ha dato origine al movimento; è una delle mie preferite da sempre. La trovate qui.
Le vele d’epoca rappresentano qualcosa di molto importante. Sono un evento dal grande richiamo mediatico, sono spettacolari, sono meravigliose. Imperia si trasforma e diventa il centro del mondo per quattro giorni. Quest’anno per colpa dei problemi politici che attanagliamo la città sono forse in tono minore rispetto alle passate edizioni ma lo spettacolo è comunque assicurato. Oggi ho passato tutta la giornata al largo sulla barca dei fotografi: purtroppo le condizioni di mare e cielo (liscio e senza nuvole) non hanno permesso di scattare immagini memorabili. Ho scelto la prima foto da pubblicare (su oltre cinquecento) quasi casualmente; ritocco minimo semplicemente utilizzando l’iPad dalla banchina di Porto Maurizio. Et voilà.