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La mia Milano
POSTED ON 28 Giu 2018 IN Landmark, Street

La mia Milano

Domenica scorsa ho partecipato alla Milano Photo Marathon. Il primo tema in gara: “La mia Milano“. Essendo un turista, nel vero senso del termine, ho cercato di rappresentare davvero quello che per me è Milano; ho pensato pochissimo perché lo scatto era ben impresso nella mia mente. Un classico della città del panettone, già visto milioni di volte, ma la mia Milano è tutta in questa immagine: metrò e Duomo. Forse un po’ banale, ma davvero in tema. Nelle prossime ore vi parlerò delle altre foto in gara: ma solo di quelle interessanti. Poche, tranquilli.

Palazzo Nervi
POSTED ON 19 Giu 2018 IN Landmark

Palazzo Nervi

Il palazzo Nervi (definito anche Palazzo del Lavoro) era da tempo un mio obbiettivo. Ero incuriosito dalla struttura progettata dall’ingegner Nervi, volevo assolutamente fotografare i pilastri a forma di albero. Ho fatto una perlustrazione e mi sono accorto di un’apertura nel cancello principale: non ho esitato, sono entrato dentro e ho scattato con il grandangolo e il treppiede. Mi sentivo decisamente a disagio, atmosfera al limite del surreale, e quindi sono uscito troppo in fretta. Un solo scatto, un colpo unico. Discreto e geometrico, proprio come lo cercavo.

Il Palazzo dell’Esposizione Internazionale del Lavoro, meglio noto come Palazzo del Lavoro o – dal nome del suo autore – Palazzo Nervi, è un edificio ubicato nel quartiere Nizza Millefonti (zona Italia ’61), alle porte sud della città di Torino. Fu progettato dall’ingegner Pier Luigi Nervi, con la collaborazione dell’architetto Gio Ponti e di Gino Covre, e completato nel 1961. All’epoca della sua inaugurazione, è stato un notevole esempio di struttura espositiva per dimensioni e innovazione tecnologica. Versa in stato di abbandono.

A partire dal 1959, Torino vide la realizzazione di una serie di edifici realizzati nel quartiere Nizza Millefonti, in occasione dell’evento Italia ’61, ovvero le celebrazioni per il Centenario dell’Unità d’Italia. Tra di essi, questo edificio si distinse per le caratteristiche dimensionali e progettuali all’avanguardia. In seguito fu, con lunghi intervalli, utilizzato per ospitare eventi fieristici, mostre, esposizioni internazionali e, fino alla metà degli anni ottanta, alcuni uffici del Centro Internazionale B.I.T. – Agenzia delle Nazioni Unite, successivamente spostati sempre lì vicino. Fino al 2008, ospitò anche una sezione distaccata della Facoltà di Economia e Commercio dell’Università di Torino, più una parte di sedi didattiche di un consorzio specializzazioni post-diploma. Dal 2009, fu occupato da sporadiche attività commerciali, tra cui anche una discoteca o per serate o feste musicali a tema, ma progressivamente, è stato nuovamente abbandonato per via degli ingenti costi di gestione. Lodato da numerose testate giornalistiche di architettura per le innovative tecnologie costruttive impiegate, il Palazzo del Lavoro è caratterizzato da un ampio padiglione quadrangolare di 22.500 m2 e 156 metri per lato, costituito da 16 elementi modulari con copertura a base quadrata. Ciascun modulo, di 40 metri per lato, è sorretto da un pilastro centrale di 25 metri rastremato in altezza, che termina con una caratteristica raggiera di travi in acciaio dal diametro di 38 metri. L’illuminazione naturale è garantita da lucernari ricavati dallo scostamento di ciascun modulo e dalle pareti perimetrali che presentano, anche se in stato di degrado, un complesso sistema di lamelle frangiluce la cui inclinazione varia a seconda dell’esposizione solare.

Il grande padiglione interno era originariamente provvisto di caffetterie in ciascuno dei quattro angoli e soluzioni versatili per ospitare ulteriori eventi futuri. Il piano interrato ospita una grande sala conferenze, due sale cinematografiche, una piccola struttura ricettiva e locali di servizio.

San… Pietrini
POSTED ON 1 Giu 2018 IN City & Architecture, Landmark

San... pietrini

Domenica scorsa ho partecipato alla decima edizione della Cuneo Photo Marathon (la più antica d’Italia). Fra i temi proposti, nella prima tornata, saltava all’occhio: “In questa città di… santi!“. Ovviamente si tratta di un titolo che apre le porte a qualsiasi interpretazione, i puntini di sospensione suggeriscono inoltre un malcelato tentativo di ironia. E qual è il santo più conosciuto di Cuneo? Sicuramente sono i famosi blocchetti di leucitite (ne ho imparata una nuova) che servono a piastrellare gran parte del centro storico della città: i sanpietrini (o sampietrini). Ho aspettato che la pioggia scendesse di intensità, ho approfittato della piazza semideserta e ho scattato con il 14mm praticamente per terra (meraviglia dello schermo orientabile) una visuale estesa dei celebri sanpietrini di Piazza Galimberti. E’ proprio una città di santi.

Las Coloradas
POSTED ON 3 Mag 2018 IN Landmark

Las Coloradas

Terrazza Mascagni
POSTED ON 7 Dic 2017 IN Landmark, Landscape

Terrazza Mascagni #01

La Terrazza Mascagni è uno di quei luoghi che sono entrati nella mia mitologia. Avete presente quei posti che conoscete a memoria senza mai esserci stati? Nel mio personalissimo immaginario ha sempre avuto un ruolo di primaria importanza; senza un motivo veramente valido e importante, non saprei dire perchè: mi piaceva, mi affascinava quell’enorme scacchiera sul mare. Non ero mai riuscito ad andarci, ma un giorno ho deciso di partire, senza se e senza ma. Caciucco alla Livornese e Terrazza Mascagni al tramonto. Ho avuto pochissimo tempo a disposizione, ma è bastato per realizzare il mio piccolo sogno. Ed è proprio come la immaginavo: un grande spazio aperto, arioso, con quel senso di libertà importante, a ridosso del mare per osservare, imparare, divertirsi, vivere. E magari fotografare.

Terrazza Mascagni #02Terrazza Mascagni #03

La Terrazza Mascagni è uno dei luoghi più eleganti e suggestivi di Livorno ed è ubicata sul lungomare a margine del viale Italia. Il nucleo originale fu costruito negli anni trenta del Novecento, ma la terrazza fu notevolmente estesa nell’immediato dopoguerra, quando fu intitolata al compositore livornese Pietro Mascagni.

Notturno in Gran Madre (reprise)
POSTED ON 4 Dic 2017 IN Landmark

Notturno in Gran Madre (Reprise)

Castello Normanno Svevo
POSTED ON 17 Nov 2017 IN City & Architecture, Landmark

Castello Normanno Svevo

Siamo in Piazza dei Martiri a Gioia del Colle (paese Natale di Silvestro Stallone). E nella foto potete ammirare il Castello Svevo Normanno monumento simbolo della città. Si tratta di una pessima foto di architettura scattata con il grandangolo dal basso, quasi da terra; nonostante tutto io trovo che le linee convergenti di questo tipo di foto siano davvero affascinanti. E’ vero, probabilmente le regole della buona fotografia non vengono rispettate (sempre che esistano) ma per una volta (forse anche più d’una) voglio far finta di non conoscerle. Sono il primo sostenitore delle regole e non sopporto chi parla di infrangerle solo dopo una foto costruita male (e criticata), ma in questo caso e in questo tipo di fotografia (putroppo tipica del mio repertorio) mi sento in dovere di fare una piccola eccezione. Giuro, domani si torna a raddrizzare le linee dell’orizzonte e alla regola dei terzi.

Noi ragazzi del Muro di Berlino
POSTED ON 9 Nov 2017 IN Landmark, Portrait

Il muro/SilviaIl muro/Trabant

Oggi cade l’anniversario della caduta del Muro di Berlino. Io mi ricordo molto bene quel giorno, e per quello che avevo studiato a scuola era la prima data di una certa importanza che affrontavo live (dopo il mondiale spagnolo ovviamente). Qualcosa di veramente importante che non avrei trovato sui libri di storia, ma che potevo ascoltare direttamente dalla televisione e dalla viva voce dei cronisti dell’epoca. Mi fece un effetto stranissimo, e sono passati 28 anni. Un’eternità. Mi capita sempre più spesso di incontrare persone, giovani, che sono nati dopo la caduta del muro e che pensano alla divisione tedesca nel dopoguerra come un’assurdità, come qualcosa di assolutamente illogico e impensabile. Ed è così, è normale pensarlo, eppure quel muro è rimasto in piedi quasi 30 anni; il ricordo mi provoca un senso di disagio difficilmente descrivibile: come può l’uomo aver creato una mostruosità del genere? La consolazione è che forse stiamo migliorando, lentamente, molto lentamente, ma migliorando. Ho scattato queste due immagini, poco più che due foto ricordo, durante una vacanza a Berlino nel 2003. All’epoca ero all’inizio dell’avvento digitale e scattavo con la bellissima (era davvero bella, quasi affascinante) Canon Digital Ixus 400. La modella è Silvia, mia compagna di viaggio in quell’avventura assurda (etnica e di birra) che ricorderò sempre con molto piacere.

Il 10 settembre del 1989 l’Ungheria aprì ufficialmente i suoi confini all’Austria.
Poi quella sera del 9 novembre un portavoce del governo della Ddr diede la notizia della riforma sui viaggi all’estero.
A Berlino est quella notizia fu interpretata come la fine del maledetto muro.
Migliaia di persone si accalcarono così nella porta di Brandeburgo quando improvvisamente, nella incredibile confusione, venne dato ai soldati dell’est l’ordine di ritirarsi dai posti di blocco. I due popoli, i fratelli tedeschi, dell’est e dell’ovest, si poterono così riabbracciare, tra le lacrime, dopo 29 anni.
Sacrario Partigiano di San Bernardo #02
POSTED ON 9 Nov 2017 IN Landmark, Landscape

Sacrario Partigiano di San Bernardo #02

Ho deciso di iniziare una serie sul sacrario Partigiano di Bastia Mondovì e quindi mi trovo costretto a numerare le foto dedicate in ordine crescente. La numero UNO risale al 25 Aprile scorso (data non casuale), questa invece è stata scattata domenica durante un trail tra fango e pioggia; io ovviamente mi sono limitato a fotografare i coraggiosi che si sono cimentati nella prova, che una competizione del genere non rientra nelle mie corde. Al termine del passaggio, nonostante condizioni metereologiche poco clementi, ho deciso di scattare una singola foto al Sacrario. Mano libera, niente treppiede, sacchetto di nylon intorno al corpo macchina. Ho chiuso il diaframma a F/8 e alzato gli ISO per evitare il micromosso, nonostante fosse quasi mezzogiorno. Il prossimo appuntamento è il reportage completo, magari (spero) con condizioni climatiche migliori.

Trulli Trulli Trulli e ancora Trulli
POSTED ON 7 Nov 2017 IN Landmark

Trulli #01

Chi non conosce Alberobello alzi la mano! Non credo ci sia qualcuno con la mano alzata, nel dubbio ho comunque messo il link alla pagina su wikipedia. Ho scattato queste 4 foto nel 2013 durante la vacanza/viaggio in Puglia (ovviamente). Non avevo mai trovato il tempo di pubblicarle, ma a distanza di oltre 4 anni credo sia il momento di fare giustizia. Non sono immagini che reputo straordinarie, anzi, sono poco più interessanti di quelle che avrebbe potuto scattare mia madre con il telefonino cinese; aggiungo anche che forse avrei dovuto inserirle nel contesto giusto, così sono una sorta di anacronia post-bellica buttata nel mucchio senza ritegno. Ma voglio comunque lasciare traccia perché sono il ricordo di un bellissimo viaggio e perchè credo che oggi affronterei quella settimana in terra di Puglia con un diverso approccio fotografico. E ci tengo a sottolinearlo, quasi esclusivamente per me stesso.

Trulli #03Trulli #04Trulli #02

FILA 25-05-17. Finalmente a casa.
POSTED ON 25 Mag 2017 IN Landmark, Reportage

Filadelfia #01

Il Filadelfia è un sogno che si realizza. Siamo tornati a casa. È la frase che tutti ripetono, molti con le lacrime agli occhi (sottoscritto compreso), da questa mattina. È un mantra incessante che solo un tifoso del Toro può comprendere. Perché su questo campo, costruito dal conte Enrico Marone Cinzano nel 1926, è arrivato il primo scudetto e su questo campo il Grande Torino di Valentino Mazzola è rimasto imbattuto per quasi 8 anni e 106 partite consecutive: dal 25 ottobre 1942 al 1 ottobre 1950. Su questo campo è nata la leggenda granata, qui si sono allenati Ferrini e Meroni, su questo campo Pulici è diventato Puliciclone. Per i tifosi del Toro è un monumento di straordinaria importanza. Cairo ieri ha detto che il merito della rinascita è in gran parte dei tifosi, e ha ragione: perché sono i tifosi del Toro che dal 1998 ad oggi hanno impedito le speculazioni e il decadimento del Fila. Oggi c’era tantissima gente granata. E tanti bambini a visitare per la prima volta la nuova casa del Toro. E c’ero anche io. Ero passato tante volte davanti alle macerie del Fila e vederlo oggi, bellissimo, mi ha riempito il cuore di gioia. È finito l’incubo, finalmente siamo tornati a casa. #SempreForzaToro #FVCG.

Filadelfia #04Filadelfia #03

Filadelfia #05Filadelfia #11Filadelfia #02

Il Fila è il tempio di una fede laica. È la manona di mio padre che qui mi accompagnava. È un alpino con la penna granata che descrive battaglie come partite e partite come battaglia. È il mio primo autografo, sul braccio: Gigi Meroni. Il fila è il mantra della formazione del Grande Torino recitata tutta d’un fiato e finita con amen e Juve merda. Il fila è la sera dello scudetto, di gioia infinita. Questo è il mio fila, ma sono sicuro che assomiglia ai vostri e a quello dei vostri padri. Ecco, papà, siamo tornati a casa. (Massimo Gramellini)

Filadelfia #09Filadelfia #10

Filadelfia #06Filadelfia #07Filadelfia #08

Filadelfia #15Filadelfia #14Filadelfia #13Filadelfia #12

Notturno in Gran Madre
POSTED ON 6 Mag 2017 IN Landmark

Notturno in Gran Madre

La nostra vita è un passaggio, silente, ed inarrestabile, e se non lasciamo un segno della nostra presenza, svanisce in un battito di ciglia. (Antonino Gatto)

Torino è Granata
POSTED ON 4 Mag 2017 IN City & Architecture, Landmark

Mole Granata

Se la sorte ti ha dato in dote di essere innamorato di una squadra come il TORINO, beh, allora avrai la ragionevole certezza che quel tuo amore non sarà mai angustiato dalla monotonia, ma da qualsiasi altra possibile condizione dell’animo, inevitabilmente… SI. (Federico Buffa)

Monumento alla resistenza
POSTED ON 25 Apr 2017 IN Landmark

Monumento alla resistenza

Questa è una foto didascalica, potrebbe trovare posto nella guida di Cuneo per turisti. Non ha nessuna pretesa di essere artistica, anzi, vuole solo essere un ricordo, una memoria. Non sono mai riuscito, su queste pagine, a celebrare una data importante come il 25 Aprile e oggi pongo rimedio a questo mancanza; perché questa data ha un profondo ed importante significato e credo che il monumento alla resistenza, che si trova nel parco omonimo di Cuneo, sia il modo migliore per non dimenticare mai chi ha combattuto, anche a costo della vita, per la nostra libertà. Da un certo punto di vista sono decisamente revisionista e la storia ci arriva tramandata, quasi sempre, dai vincitori. Davanti c’è un filtro e non è tutto nero oppure tutto bianco, in mezzo trovano spazio delle sfumature di grigio e tanti altri colori; sono stati commessi errori e per capire la storia bisogna viverla e non commentarla a posteriori. Ma il 25 Aprile si dimentica tutto e nel mio mondo significa una sola cosa: la possibilità di vivere liberi. Non dimentichiamolo mai.

Il Monumento alla Resistenza è un’opera realizzata da Umberto Mastroianni in memoria dei partigiani caduti. Per la realizzazione dell’opera ci vollero cinque anni, dal 1964 al 1969, fu inaugurato alla presenza di Sandro Pertini, che vi ritornò quando fu Presidente della Repubblica. Si trova all’interno del parco omonimo che si affaccia sul Viale degli Angeli all’altezza di Corso Dante. E’ un’opera di notevoli dimensioni (20 metri x 17) realizzata interamente in bronzo e rappresenta uno dei simboli della città di Cuneo.

Sacrario Partigiano di San Bernardo
POSTED ON 25 Apr 2017 IN Landmark, Landscape

Sacrario Partigiano di San Bernardo

Da diverso tempo mi ero messo in testa di fotografare il Sacrario Partigiano di San Bernardo a Bastia Mondovì. E’ un luogo importante, che profuma di storia e di tragedia. E mi affascina. Ho provato diverse volte a scattare qui, ma sempre senza fortuna: purtroppo non ho mai trovato le condizioni ideali, mi è sempre mancata la scintilla che accendesse la miccia. Ho deciso quindi di provare la levataccia per arrivare al sacrario all’alba. Non è andata meglio, cielo praticamente perfetto e il sottoscritto odia il cielo perfetto. Ho provato a migliorare la foto in post-produzione incrementando l’effetto dell’alba e pulendo l’immagine dalle troppe interferenze. Sono riuscito ad arrivare al limite della sufficienza tirata, non oltre. Ma volevo pubblicarla e volevo pubblicarla oggi. Perché qui sono sepolti circa 800 caduti del 1º Gruppo Divisioni Alpine, comandato da Enrico Martini. E per ricordare il 25 Aprile mi sembra la foto ideale.

Helmut Newton 1920-2004
POSTED ON 21 Apr 2017 IN Landmark, Street

Helmut Newton 1920-2004

Tutto esaurito [San Luca]
POSTED ON 16 Apr 2017 IN Landmark

Tutto esaurito (San Luca)

Ho scattato questa foto nella chiesa di San Luca, situata nell’omonima piazza, a Genova. Si tratta di un piccolo luogo di culto situato nel centro storico e con quasi mille anni di vita. Ho utilizzato il 50ne a tuttaapertura (pochissima luce); sullo sfondo si intravede la figura del gruppo ligneo del Cristo Deposto di Filippo Parodi: un po’ macabro, la ferita sul costato è terribilmente realistica, ma credo sia il giorno adatto per la pubblicazione. Mi piaceva la modernità delle candele elettriche (che in realtà trovo bruttissime) in contrasto con l’ambiente anacronistico della chiesa e ho trovato davvero curioso che fossero tutte accese. Quanta gente è disposta a spendere 50 centesimi per accendere una candela elettrica in chiesa? Buona Pasqua, gioite: il Cristo è risorto.

Genova per Noi (Reprise)
POSTED ON 16 Apr 2017 IN City & Architecture, Landmark

Genova per Noi (Reprise)

Questa foto è l’ideale continuazione di quella pubblicata qualche girono fa dal titolo ‘Genova per Noi’. E’ stata scattata nello stesso giorno, quasi nello stesso posto (qualche metro più a destra), con lo stesso obbiettivo (fish-eye) e con le stesse impostazioni di diaframma (F/8). La cosa particolare è che l’ho scattata quasi cinque ore prima. Molti dicono che il fish-eye alla lunga possa stancare: io invece lo trovo semplicemente fantastico e non lo tolgo mai dallo zaino. Certo è necessario saperlo dosare, ma gli effetti che regala non sono mai banali.

Palazzo Doria-Tursi
POSTED ON 15 Apr 2017 IN City & Architecture, Landmark

Palazzo Doria TursiRolli Days

Ho scattato queste due foto durante la Genova Photo Marathon del 2 Aprile scorso all’interno del Palazzo Doria-Tursi. E’ la sede del Comune di Genova ed è uno dei 42 palazzi iscritti ai Rolli di Genova diventati il 13 luglio 2006 Patrimonio dell’umanità dell’UNESCO. La seconda foto è solo didascalica e ho deciso di inserirla per non essere costretto ad inserire un’immagine in verticale: malsopporto le immagini verticali sul web. La foto del chiostro (non è la definizione adatta, ma aiuta a capire) è stata scattata mettendomi al centro del cortile e sdraiandomi per terra con il fish-eye a 15mm. Ho cercato la simmetria perfetta ed aiutato dalle nuvole sono riuscito a trovare un’immagine che mi piace davvero tantissimo. L’avevo preparata in orizzontale, ma grazie al consiglio di un paio di amici ho deciso di provare la soluzione verticale: e credo che in verticale sia molto ma molto meglio.

Genova per Noi
POSTED ON 4 Apr 2017 IN City & Architecture, Landmark, Street

Genova per Noi

Il primo tema della maratona fotografica genovese di domenica scorsa (ma tranquilli, tornerò sull’argomento) ha sorpreso un po’ tutti per la sua semplicità: Genova per Noi. Facile viene da pensare. Ma poi ti viene in mente che si tratta del titolo di una bellissima e celebre canzone di Paolo Conte; e interpretare un tema del genere non è affatto facile, per la vastità dell’argomento (e delle possibilità) e per il rischio di cadere in qualcosa di tremendamente banale. Io ho pensato a cosa è Genova per Me e sono arrivato alla conclusione che Genova è San Lorenzo. E ho deciso di interpretare la Superba nel mood che attualmente mi è più congeniale: fish-eye e monocromo. Ho fatto un paio di tentativi prima di trovare la giusta armonia, ma credo che questa immagine rappresenti perfettamente cosa è Genova per Me. E spero anche per Noi.

Ma quella faccia un po’ così
Quell’espressione un po’ così
Che abbiamo noi
Mentre guardiamo Genova
Ed ogni volta l’annusiamo
E circospetti ci muoviamo
Un po’ randagi ci sentiamo noi

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