Questa foto risale ad una vacanza nell’estate del 2006 nel Sud della Francia. Siamo ad Arcachon, un bellissimo paese, decisamente turistico, sull’oceano Atlantico vicino a Bordeaux e alla celebre Dune du Pyla. Fortunatamente si vede che la foto arriva dal passato: la qualità non è altissima (EOS 20D con EF 18-55) e, soprattutto, il fotoritocco è quantomeno discutibile. Altri tempi, altri pensieri, altre idee: all’epoca ero molto più esasperato di oggi. Avevo già pubblicato un’altra foto di Arcachon, scattata pochi minuti dopo (cielo bellissimo quel giorno) e le metodologie di scatto e post-produzione sono decisamente simili. Però devo ammettere che queste scelte, anche se eccessive, non sono così malvagie; anche viste a quasi undici anni di distanza.
Il Poetto è la spiaggia più bella e famosa di Cagliari. E’ lunghissima, si estende per circa quattro chilometri. Ci sono arrivato in tarda mattinata, a settembre inoltrato. Ho avuto fortuna perché la pioggia sarebbe arrivata da lì a poco ed il cielo era metà azzurro e metà plumbeo: ho camminato sulla battigia per qualche centinaio di metri e l’atmosfera rilassata di fine stagione era spettacolare. Nessun turista (a parte il sottoscritto) ed una età media altissima: tanti pensionati di Cagliari che si godevano gli ultimi raggi di sole dell’estate. Ho scattato pochissime foto, poi sono dovuto scappare inseguito dal temporale. E queste sono (al solito) le mie preferite.
Devo ammettere che trovare il titolo a questa foto non è stato facile. Ho fatto un po’ fatica. Un titolo più pertinente potrebbe essere: strano gruppo di persone che parlano sulla spiaggia, in inverno, sedute su un tronco d’albero. E avrebbe anche un senso, anche perché è proprio quello che si vede nella foto. Però sarebbe davvero troppo lungo e il titolo non deve essere la descrizione dettagliata dell’immagine. Non sempre comunque. Ho scattato questa foto sulla spiaggia di Spotorno, era il primo pomeriggio di un sabato di gennaio e mentre camminavo sulla passeggiata ho notato questo situazione un po’ particolare, decisamente fotografica. Ho fatto finta di niente e fischiettando sono sceso sulla spiaggia; ho cercato di non farmi notare (con discreti risultati) e ho scattato alzando leggermente gli ISO per evitare un tempo troppo lento. Mi piace molto e, se non fosse scattata in spiaggia, potrebbe essere una foto davvero molto street. Posso definirla una foto beach. :)
Se dovessi scegliere una foto preferita della mia vacanza in Sicilia non avrei esitazioni. E’ questa. Domenica mattina. Nella notte un violento acquazzone aveva creato seri problemi a tutta la costa Nord della Sicilia, Palermo compresa. Siamo arrivati a Mondello relativamente presto, le strade erano allagate e la circolazione difficoltosa. Pioveva a tratti, anche con una certa violenza, ma il sole iniziava a spuntare in mezzo alle nuvole. Ad un tratto noto questo ragazzo camminare sulla spiaggia allagata; ho cercato parcheggio (cosa che a Palermo scoprirò non essere poi così importante), sono sceso velocemente dalla macchina e ho inseguito quel giubbotto rosso (perfetto in questo tipo di fotografia) che correva sulla spiaggia con i suoi cani. Il momento era meraviglioso: il vento abbastanza forte, pioveva ad intermittenza, l’acqua della tempesta notturna aveva coperto quasi completamente la sabbia e sulla spiaggia non c’era anima viva. Solo Dario (scoprirò dopo il suo nome) e i suoi bellissimi cani. Ho scelto di posizionare la linea dell’orizzonte in centro perché l’immagine è divisa in tre parti: il cielo, il mare e la spiaggia allagata. Questo è il mio prototipo di foto perfetta: ci sono un mare bellissimo, le nuvole, la spiaggia sabbiosa, una persona ed è minimale. Avessi voluto costruirla probabilmente non sarei riuscito altrettanto bene.
Forse ci siamo. Il maggio più freddo di sempre (che io ricordi) è quasi terminato e l’estate è alle porte. Almeno spero. Domenica scorsa passando con la macchina a Borgo Marina (Imperia) ho notato una quantità incredibile di surfisti (Wind e Kite) in acqua. Mi sono fermato, ho montato il 70-200 e mi sono lanciato sulla spiaggia; il tempo di arrivare e la pioggia ha ucciso sul nascere qualsiasi velleità fotografica. Passando sul molo però ho visto gli ombrelloni chiusi, ho subito pensato istintivamente a Giuni Russo e scattato erroneamente con le impostazioni ‘sportive‘: quindi iso 400 e un tempo di scatto decisamente rapido 1/4000. Però ho evitato il mosso degli ombrelloni. :)
Quest’estate ce ne andremo al mare per le vacanze
Un’estate al mare
Voglia di remare
Fare il bagno al largo
Per vedere da lontano gli ombrelloni-oni-oni
Un’estate al mare
Stile balneare
Con il salvagente per paura di affogare
Siamo sulla spiaggia di Cadiz, sono da pochissimo passate le otto si sera. Il sole è quasi al tramonto ma la temperatura è perfetta per godersi l’oceano Atlantico. Sto passeggiando sulla battigia, un paio di bambini corrono sulla riva, una gruppo di ragazzi (presumo una squadra di calcio) corre a piedi nudi dove la sabbia è più morbida. E vicino a me due signori di una certa età, incuranti della giornata che muore, si godono gli ultimissimi raggi di sole: due comode sedie, il più classico degli ombrelloni da spiaggia con i vestiti appesi, berretto e ciabatte. Incantevole stereotipo.
Questa foto è la mia candidata alla vittoria nel concorso fotografico indetto da Mondovìphoto: “…in movimento”. Per questo tema volevo evitare il solito panning oppure la terribile equazione foto mossa=movimento; e quindi ho scelto di raccontare il tema attraverso una piccola storia: un bambino che gioca e si muove, al tramonto, sulla spiaggia di Cadiz. Il taglio orizzontale mi sembrava più adatto all’idea e soprattutto al tipo di immagine (spiaggia, mare, tramonto). E’ un modo di vedere il movimento in fotografia un po’ diverso dal solito clichè. Speriamo la foto incontri i favori del pubblico. ;-)
Il mare è da sempre nel mio cuore. Perché chi nasce sul mare non può dimenticarlo, deve tornare periodicamente a sentirne voce e profumo. Chi nasce sul mare si riconosce dagli occhi, dall’anima: io afferro l’odore del sale e mi sento parte di un’elite selezionata, come se avessi dei poteri che intorno a me capiscono solo quelli come me. E quando ho notato queste due ragazze osservare la linea dell’orizzonte, in completo silenzio, ho subito capito le loro emozioni, mi sono seduto a poca distanza, ho respirato il mare e ho ascoltato lo scabordio delle onde contro gli scogli. Poi ci siamo scambiati uno sguardo, sfuggente, e abbiamo diviso un breve momento che solo chi è nato sul mare può comprendere. Perché noi abbiamo il mare nel cuore.
Sembra che il freddo ed il gelo (e la pioggia e la neve) siano tornati in possesso della penisola e che l’inverno abbia deciso di dedicarci un rigurgito. Eppure domenica scorsa (tre giorni fa) camminavo vestito leggero sulla passeggiata di Imperia e fotografavo gente in costume sulla spiaggia. Sembra passato un secolo, era Pasqua. Questa foto è divisa a metà (e non si dovrebbe mai lasciare la linea dell’orizzonte a tagliare in due parti uguali il fotogramma): nella parte superiore ci sono le nuvole, scenografiche, nella parte bassa scene di primavera inoltrata, di vita, di mare. Ho schiarito e aggiunto contrasto. Passando sull’immagine con il mouse appare la versione originale.
Domenica scorsa (il giorno di Pasqua) ho fatto una lunga passeggiata sulla ‘spianata’, ad Imperia. Il panorama era molto particolare: tantissime nuvole, i raggi del sole che lottavano per uscire allo scoperto, il mare decisamente mosso. Ho iniziato a fotografare con il 24-105, poi sono passato al più panoramico 17-40 per riuscire a cogliere il maggior spazio possibile. E quindi ho deciso che dedicherò l’intera settimana al ‘mio mare’. Spero di non annoiarvi. ;-)
L’America nell’immaginario collettivo è anche immagini come questa. Il classico stereotipo del bagnino con il suo salvagente rosso pronto a tuffarsi nell’oceano per salvare vite umane. Questa foto è scattata a Venice Beach, una delle spiagge più famose di Los Angeles, forse del mondo. E’ tutto proprio come nella celebre serie televisiva ma quando arrivi sulla spiaggia stenti a crederci. Hai sempre pensato che fosse invenzione e invece no: ci sono i bagnini, le modelle, i quad sulla spiaggia, le bandiere americane, la sabbia dorata, il campo da basket, la palestra e tutto quanto. Manca solo Pamela Anderson. :)
E’ ottobre, sulla nuova pista ciclabile fa caldo. Il sole comincia a calare ma è bellissimo godere degli ultimi raggi che riscaldano l’ambiente. E’ l’estate d’autunno.