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Best of 2019
POSTED ON 30 Dic 2019 IN PhotoBlog

Il tempo passa e il tempo vola, ma io continuo a scattare una quantità eccessiva di foto. Il 2019 è stato un anno vissuto ad una velocità supersonica e l’unica cosa del quale sento veramente la mancanza è il tempo: il blog (di notte, #photosneversleep) è diventato protagonista assoluto delle mie ore piccole: quest’anno sono arrivato a 209 post e nemmeno ai tempi d’oro riuscivo a mantenere una media così alta. E’ un compagno fedele che racconta tutte le mie acrobazie (è proprio la definizione giusta) fotografiche. Come sempre in questo consuntivo di fine anno ho scelto le foto più interessanti e che mi ricordano in modo completo i dodici mesi appena trascorsi. C’è un ritorno importante del ritratto (addirittura 6 foto), mentre il resto delle preferenze è equamente diviso fra street, urbex e urban landscape. Nel 2019 c’è di nuovo di Alice, con una foto dedicata all’ecologia, c’è un ritratto di Cristiana, scattato durante un workshop con Raffaele Ingegno, e soprattutto c’è una delle foto del mio Shut-Up. Alla fine dello scorso anno mi proponevo di iniziare qualche progetto a lunga scadenza e direi che alla fine sono riuscito nel mio proposito. Fra le altre ci sono due foto di street (rigorosamente in silver): la prima è scattata a Milano durante la Milano Photo Marathon, la seconda invece ha una caratteristica importante: è la prima scattata con la nuova Canon EOS R. Ebbene si, sono passato al lato leggero della forza. Poi ci sono le macchine da cucire singer e il divano circolare: due luoghi mitici del mondo urbex italiano. E per concludere due paesaggi cittadini: Torino con la mole prima del tramonto e una delle piazze della città antica di Genova. Fish-Eye complicato dal basso con treppiedi e fotografo rasoterra, ma con questa foto ho vinto il primo premio di categoria alla Genova Photo Marathon. E per il prossimo anno? Quali sono i propositi? Sinceramente non lo so, non ho idea di cosa migliorare e quando. Vorrei essere più concettuale che artista. Non sempre, qualche volta.

Our futureCittà vecchiaSinger

The beauty of a womanSotto il soleNeroBali #06

Io, Chiara e lo ScuroVilla del medico impazzito #11Red leaf #03

Una croce sulle spalleMichelaIl cielo su Torino

Quattro chiacchiere con Stefano Tealdi
POSTED ON 29 Dic 2019 IN NeverSleep

Giardini del Belvedere

Questa terribile foto non è nemmeno didascalica. E brutta, punto. Ha una sola caratteristica che la rende pubblicabile su queste pagine: è stata scattata con il nuovo RF 15-35 F/2.8 L IS USM durante le riprese del video dedicato alle ottiche RF girato con l’amico Stefano Tealdi. Ovviamente davanti alla fotocamera sono una catastrofe (anche dietro in realtà), ma credo di essermela cavata decentemente: almeno si capisce quello che dico (è stato un duro lavoro di concentrazione). Le foto della giornata sono penose, ma l’emozione gioca brutti scherzi (era comunque difficile riuscire a scattare qualcosa di artistico); per non farmi mancare nulla ho anche commesso un paio di errori imperdonabili e ripetuto circa 10 volte gli stessi concetti. Se proprio volete ammirarmi in video non Vi resta che cliccare sulle immagini qui sotto. Buona visione.

Obbiettivi RF4 chiacchiere con Stefano Tealdi

Natale a Boves
POSTED ON 26 Dic 2019 IN City & Architecture

Natale a Boves

Saorge. Finalmente.
POSTED ON 26 Dic 2019 IN Reportage

Saorge #03

Sono passato nei pressi di Saorge tantissime volte. E la vedevo sempre là, abbarbicata sulla montagna, lontana e bellissima. E mai mi sono potuto fermare: perchè era tardi, perchè era lontano e anche perchè era poco interessante. Ma giovedì scorso no, ero triste e un po’ malinconico allo stesso tempo; il mio umore era come il cielo plumbeo che mi circondava e ho deciso di fare la pazzia: ho visto il cartello che indicava Saorge e ho svoltato all’ultimo secondo. Strada strettissima, un tunnel che sarebbe da senso unico alternato e poi il parcheggio all’entrata della città. Ho girato a passo veloce per quasi un’ora, ho alternato il 50mm, quasi sempre a tuttapertura, e il nuovo fish-eye Samyang 12mm (ottimo con il focus peaking della R). E Saorge mi ha affascinato con le sue viuzze strettissime, i suoi scalini, i vicoli, le piccole piazze, la tranquillità, i nomi delle strade in francese e in dialetto ligure. Un paio di negozi, qualche bar/ristorante, pochissime persone. Un signore, prima in francese e poi in italiano, mi ha chiesto per quale motivo fossi lì. Ho spiegato nel mio esperanto, mezzo francese e mezzo ligure, e lui mi ha risposto: “Ma con questo cielo così brutto?”. E proprio in quel momento, in Place de la République, si è aperto uno sprazzo di azzurro. Sono andato via quasi di corsa, con un centinaio di foto interessanti e dopo aver fotografato ciassa da geija. Mi piacerebbe tornare a Saorge, magari con più calma.

Saorge #04Saorge #07

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Natale di pietra
POSTED ON 24 Dic 2019 IN Details

Natale di pietra

Prosegue imperterrita, e senza soluzione di continuità, la tradizione del post natalizio. Quest’anno purtroppo è più triste del solito e la voglia di festeggiare non è certo al massimo livello; ma si cerca di sorridere per dimenticare le lacrime. E un Natale di pietra, un po’ come ti lasciano certe notizie. Ho scattato questa foto nello splendido villaggio di Saorge, al confine fra Italia e Francia, in una uggiosa giornata di metà dicembre. Fra le case spuntava questo particolare addobbo natalizio e ho subito pensato al mio post dedicato al 25 dicembre; ma è un’altra storia che Vi racconterò nei prossimi giorni. E il mio più sincero augurio per un bellissimo e felice Natale.

HAHAHA
POSTED ON 23 Dic 2019 IN Portrait

HAHAHA

Riccardo, posso piangere un po’?
POSTED ON 17 Dic 2019 IN Portrait

Riccardo #01

Sai che non pensavo di volerti così bene? Sono quasi 48 ore, e continuo a piangere dentro. E anche fuori. E non riesco a smettere. Non mi sono ancora reso conto di quanto è successo, eppure mi manchi già tantissimo. E’ tutto un insieme di ricordi, ho ascoltato il tuo ultimo vocale almeno 50 volte. E no, non ci vedremo il 21 gennaio purtroppo. In questi 13 anni di amicizia non ci siamo visti molto, ma tutte le volte è sempre stato divertente: eravamo amici veri, quelli che si vogliono bene e che nonostante la distanza rimangono in contatto, fosse solo per due parole su messenger. E mi ricordo la spiaggia di Bergeggi, i Barcamp, il capodanno a Montecarlo, il mio matrimonio con la poesia di Benni, i porri, la bagnacauda, il tuo compleanno a Ventimiglia (che sfacchinata, ma non potevo mancare) e infine il Montecarlo Film Festival nel quale abbiamo anche lavorato insieme. Che tristezza Rick. Piango ancora un po’, giovedì ti saluterò per l’ultima volta nella tua Monaco e poi basta perchè tu non avresti voluto tutte queste lacrime. Vorrei scrivere mille cose, ma non ci riesco. Mi rimarrà il tuo sorriso, la tua allegria contagiosa, la voglia di cazzeggio, quella tua cadenza milanese, ma soprattutto il ricordo di un amico importante. Grazie di tutto Rick, mi mancherai tantissimo. :-(

Riccardo #02Riccardo #03

Sunrise in Galeazza
POSTED ON 15 Dic 2019 IN Landmark, Landscape

Sunrise in Galeazza

Sister
POSTED ON 15 Dic 2019 IN Portrait

Sister

Sorelle e fratelli male si dicono e bene si vogliono.
– Proverbio

Torino by evening
POSTED ON 14 Dic 2019 IN Landmark, Landscape

Torino by evening (panorama)Torino by evening (Valentino)

Il cielo su Torino
POSTED ON 14 Dic 2019 IN Landmark, Landscape

Il cielo su Torino

Un altro giorno un’altra ora ed un momento
Dentro l’aria sporca il tuo sorriso controvento
Il cielo su Torino sembra muoversi al tuo fianco
Tu sei come me
– Subsonica

Luci d’artista 2019-20
POSTED ON 12 Dic 2019 IN City & Architecture

Luci d'artista 2019-20 #01Luci d'artista 2019-20 #02

Anche quest’anno (come 12 mesi fa) ho passato qualche ora a fotografare le ormai celebri luminarie natalizie di Torino: luci d’artista è arrivata alla ventiduesima edizione e non finisce di stupire. Ho cercato di evitare (riuscendoci solo in parte) i luoghi dello scorso anno, ma in Piazza San Carlo una tappa è d’obbligo. In un paio di foto ho usato il mio nuovo Samyang 12mm fish-eye, questo per passare a un tema più gearporn. Ovviamente sempre treppiede, tempi lunghi e notte; che la notte è difficile, ma con un po’ di esperienza sa regalare foto sempre affascinanti. Al prossimo anno. ;-)

Luci d'artista 2019-20 #03Luci d'artista 2019-20 #06Luci d'artista 2019-20 #07

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Villa Vecchi
POSTED ON 9 Dic 2019 IN Reportage

Villa Vecchi #01

Quella di Villa Vecchi è una delle esplorazioni più strane che abbia mai affrontato; ci siamo avvicinati al cancello (aperto) e subito abbiamo notato (da lontano) la presenza di una macchina. Solitamente non è un buon segno. Appena arrivati davanti all’entrata ci è venuto incontro un signore di una sessantina d’anni in compagnia di un cane lupo. Noi siamo rimasti sul vago “passavamo di qua per caso, firulì firulà” e lui si è offerto, fra il nostro stupore, di farci da guida. In sua compagnia abbiamo perlustrato il bellissimo giardino e gli interni della villa e ci ha raccontato le storia di questo meraviglioso pezzo di Emilia. Lui non è il proprietario, è semplicemente un abitante di Staggia (siamo a due passi da Modena) con una passione incredibile per la storia della sua terra. La struttura è bellissima, ma in avanzato stato di abbandono. Un vero peccato, soprattutto per il giardino all’inglese che meriterebbe di rinascere a nuova vita.

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In frazione Staggia, all’incrocio fra via Chiesa e via Gallerana, si trova Villa Vecchi (già Malavasi). Fu costruita nel 1790, come risulta dalla data all’interno dello scalone; caratterizzata dalla forma a U, chiusa nel quarto lato da un diaframma murario in cui si apre il portale d’accesso; all’interno, un piccolo ma prezioso giardino con fontana adorna della statua di Flora. E’ quindi circondata da ampio giardino romantico, “all’inglese”.

Yellow for yellow
POSTED ON 3 Dic 2019 IN Portrait

Yellow #01Yellow #02

Fashion
POSTED ON 3 Dic 2019 IN Portrait

Noemi Fashion #01

Noemi Fashion #02Noemi Fashion #03Noemi Fashion #04

Viva Vittoria (a Cuneo)
POSTED ON 1 Dic 2019 IN Reportage

Viva Vittoria #01Viva Vittoria #02

Erano 14.000 coperte di lana, mezzo metro di lato, cucite a gruppi 4 con del filo rosso per un totale di 3575 drappi. Sabato pomeriggio hanno coperto piazza Galimberti creando un patchwork multicolore sorprendente e meraviglioso; l’operazione si chiama Viva Vittoria, è stata promossa da Caritas e San Vincenzo, e ricalca la l’omonima manifestazione nata a Brescia nel 2015 da un’idea di Cristina Begni. Il ricavato, 20 euro a coperta, andrà a progetti per le donne in difficoltà e per aiutare le case protette di Cuneo. Lo spettacolo della piazza ricoperta di coperte (scusate il gioco di parole) è stato davvero di forte impatto: purtroppo sono arrivato solo dopo il tramonto e non sono riuscito a fotografare l’installazione con la luce del sole. Ho scattato con il 50 F/1.2 a 6400 iso, chiudendo leggermente il diaframma, in linea retta con la schiena del Barbaroux, e con il 24/105 su treppiede a F/9 e 2 secondi di esposizione inserendo nella composizione anche l’albero di Natale che domina l’incrocio fra piazza Galimberti e corso Nizza. Diciamo che volevo esserci, perchè sono queste iniziative che mi fanno credere che possa esserci un mondo migliore. Un piccolo filo di speranza.

Migliaia di donne hanno partecipato alla realizzazione dei quadrati di maglia. Il progetto ha esercitato un richiamo trasversale e coinvolto persone di ogni estrazione sociale, provenienza culturale, religiosa e politica. Ha aggregato persone che hanno aderito ad un obiettivo comune condiviso realizzando quell’ideale unità in grado di superare il separatismo, l’individualismo e il particolarismo.

Cuneo non si lega
POSTED ON 30 Nov 2019 IN Reportage

Cuneo non si lega #06

Questa sera, in piazza Audifreddi, le sardine di Cuneo si sono radunate per la prima volta. E’ stato un evento tranquillo e pacifico, senza isterismi: un migliaio di persone hanno manifestato il loro dissendo sfoggiando sardine di ogni forma e colore; gridando Cuneo non si lega e cantando Bella Ciao. Su queste pagine scrivo di fotografia e quindi ritengo giusto non scendere nello specifico delle idee e della manifestazione; ovviamente ho il mio pensiero, ma preferisco divulgarlo amabilmente su facebook per la gioia dei miei accaniti sostenitori (immagino comunque che tutti i miei numerosi lettori sappiano cosa sia il movimento delle sardine). Mi sono buttato nella mischia rischiando di uccidere un paio di persone con il treppiede e ho scattato una cinquantina di foto nel buio più assoluto (sia ringraziata la tenuta agli alti iso della moderna tecnologia digitale) con il nuovo RF 50 F/1.2 (spettacolare). Sempre a tuttapertura, ça va sans dire.

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Noemi with pink glasses
POSTED ON 30 Nov 2019 IN Portrait

Noemi with pink glasses

Front
POSTED ON 28 Nov 2019 IN Portrait

Front

Ex Teatro Comunale
POSTED ON 27 Nov 2019 IN Reportage

Ex Teatro Comunale #01

Il teatro comunale di San Felice sul Panaro, in provincia di Modena, fu edificato in stile liberty nel 1907 dall’ingegnere modenese Ubaldo Setti e all’architetto Arturo Prati, sui resti di un’antica struttura del XV secolo e completamente trasformato, dopo una sollevazione popolare, dall’architetto Emilio Giorgi nel 1924. Nel maggio 2012 è stato lesionato dallo sciame sismico che ha colpito la provincia di Modena (e buona parte del Nord Italia) e da allora è completamente inagibile.

Ex Teatro Comunale #05Ex Teatro Comunale #06

Ex Teatro Comunale #02Ex Teatro Comunale #03Ex Teatro Comunale #04

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Ex Teatro Comunale #14Ex Teatro Comunale #15Ex Teatro Comunale #16

L’attuale teatro comunale fu edificato nel 1907 su progetto di Arturo Prati di Modena. Ma la struttura, dalla facciata in stile liberty, fu giudicata dalla borghesia agraria di San Felice inadeguata alle proprie esigenze. Quindi, pochi anni dopo, nel 1923-24 il teatro fu completamente modificato su progetto di Emilio Giorgi (autore anche del teatro di Finale Emilia), il quale propose un impianto più tradizionale – lo stesso giunto fino ai giorni nostri – costituito da un primo ordine di galleria, due ordini di palchi e un loggione finale, che conservano il profilo ellittico. Fu modificato anche l’atrio d’ingresso, mantenendo solo il bel balconcino posto in corrispondenza dei palchi centrali, mentre furono eliminate le due brevi rampe che conducevano ai palchi di prim’ordine. Quindi dell’opera di Prati restano, attualmente, soltanto la bellissima volta decorata a motivi floreali in puro stile liberty e pochi altri particolari, tra cui il lampadario centrale.

Ex Teatro Comunale #11Ex Teatro Comunale #12

Ex Teatro Comunale #07Ex Teatro Comunale #13Ex Teatro Comunale #17

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