Monet on Ice

POSTED ON 28 Mar 2024 IN Sport, Performing Arts     TAGS: EVENT

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Dopo Van Gogh (2021) e Klimt (2022) venerdì 12 Gennaio al Palavela di Torino è stata la volta di Claude Monet diventare protagonista con le sue opere della nuova produzione internazionale di Show on Ice, realizzata da Dimensione Eventi con la collaborazione dell’Associazione Culturale Dreams.

Una prima mondiale straordinaria, esclusiva per l’Italia, ancora ospite dell’impianto Olimpico del Palavela di Torino. Al centro della scena il video mapping che utilizza la pista come una tavolozza per disegnare i quadri dell’artista che ha fatto scoprire al mondo l’impressionismo: il ghiaccio diventa acqua vibrante nello “Stagno delle Ninfee”, si infiamma di un rosso vivo ne “I Papaveri”, si tinge dei colori dell’alba ne “Impressione, levare del sole” (il quadro manifesto dell’impressionismo).

In pista, sulle tele disegnate da Monet, si sono alternati campioni internazionali di pattinaggio, atleti fantastici provenienti da tutto il mondo che hanno sorpreso il pubblico con evoluzioni al limite della fisica e delle possibilità umane: Keegan Messing, da Anchorage (Alaska), due volte campione Grand Prix, campione nazionale canadese, Polina Edmunds, da Santa Clara (California), campionessa Four Continents e Usa Classic, Michail Shaidorov, dal Kazakistan, medaglia di bronzo della Coppa di Cina 2023, due volte tra i migliori del Four Continents e tre volte campione nazionale. Tra i protagonisti sui pattini anche la coppia italiana composta da Elisabetta Leccardi e Mattia della Torre, già nel 2022 in Klimt on Ice (il loro Tango ha estasiato il pubblico), la lettone Angelina Kucvalska, la svizzera Yasmine Kimiko Yamada, il francese Clement Pinel, conosciuto in tutto il mondo per il suo super flip, il salto mortale all’indietro con il quale ha raccolto il boato e l’applauso del pubblico.

Il sottofondo musicale è stato eseguito dalla Montecarlo Orchestra composta dalle musiciste Andrea Csury, Herics Csenge, Greta Eszer e Teodora Feher, dirette dal compositore e violinista di fama mondiale Edvin Marton (noto come il violinista dei pattinatori sul ghiaccio) che ha curato le musiche e gli arrangiamenti dello spettacolo e si è esibito in un assolo di violino al centro della pista (sul quale è arrivato con qualche difficoltà e problemi di equilibrio). Il maestro ungherese ha deliziato il pubblico con il suono inconfondibile del suo Stradivari, costruito a Cremona nel 1697 e utilizzato dal grande Nicolò Paganini 200 anni fa. Il violino è di proprietà di una banca Svizzera e Marton ha ottenuto il privilegio di utilizzarlo per tutta la vita durante una competizione mondiale che l’ha visto prevalere su altri 350 violinisti. L’esecuzione dell’Inverno di Vivaldi con la pioggia che bagnava la pista del Palavela è stata qualcosa di meraviglioso e unico.

Fra le novità dell’edizione 2024 la presenza di Sabino Gaita, tenore stabile al Teatro Regio di Torino dove si esibisce da oltre vent’anni, che ha coinvolto il pubblico sulle note della Turandot di Puccini.

Non è semplice raccontare, anche con l’aiuto delle immagini, la bellezza e le emozioni che si provano quando si ha l’onore di assistere ad uno spettacolo di questo livello, di questa meraviglia. I colori e la musica si fondono in uno scenario unico e regalano un palcoscenico, che possiamo definire al limite dell’immaginazione, ad atleti e artisti unici al mondo. Negli occhi e nel cuore rimane la sensazione di essere al cospetto di un evento che rimarrà impresso nella nostra memoria per lungo tempo. Grazie di questa magia.

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Villa Castagnola

POSTED ON 24 Mar 2024 IN Reportage     TAGS: URBEX, drone

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Villa Castagnola riprende il nome dei proprietari originali, una famiglia di nobili banchieri, e venne costruita all’inizio del secolo scorso. Fu successivamente ceduta alla famiglia Quaglia, che operava nel settore della ceramica e del laterizio, e cambiò nome, ma dopo l’8 settembre 1943 venne espropriata dai nazisti. La Famiglia Quaglia ritornò in possesso della Villa fino alla morte, nel 1972, del commendatore Eugenio Quaglia. Nella seconda metà degli anni ’70 venne comprata dalla società Castagnola che riprese il nome originale; purtroppo a seguito del fallimento, nel 1999, la Villa è in stato di abbandono, c’è un curatore fallimentare che purtroppo non è riuscito a vendere la proprietà.

Nel 2017 diversi roghi (forse dolosi) interessarono la Villa, ci fu l’intervento dei Vigili del Fuoco che dovettero sfondare la porta per riuscire a domare le fiamme. Purtroppo da quel giorno è iniziata l’invasione di ladri e vandali che negli ultimi anni hanno spogliato e devastato Villa Castagnola. Al piano terra, vicino alla piccola chiesa, sino al 2018 c’era anche un tipico gozzo ligure: non ha resistito a lungo, trafugato da qualche filibustiere moderno.

La mia esplorazione di Villa Castagnola è ormai datata 2022. Ho iniziato con un volo d’ispezione con il drone, quindi ho salutato la vicina di casa (uscita sul terrazzo a controllare) e ho chiesto informazioni: gentilmente mi ha detto di fare attenzione e mi ha raccontato degli incendi che hanno reso pericolosa la struttura (in realtà non tanto). Ho fotografato con tutta calma, ma al momento di andare via ho sentito delle voci: in urbex è sempre particolare il momento in cui si percepisce di non essere soli. Sono uscito allo scoperto e ho visto una ragazza che raccontava la storia della Villa a due turisti (non saprei come altro definirli). Mi sono presentato e in logica conseguenza aggiunto alla comitiva: non mi era mai capitato di fare una visita turistica illegale con tanto di guida in un luogo abbandonato.

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Lorena -urbex in black-

POSTED ON 20 Mar 2024 IN Portrait     TAGS: MODEL, studio, black

Lorena -black-

Qualche giorno fa Lorena mi ha chiesto, per un articolo di un giornale, la foto ritratto che le scattai per il progetto Herem nel 2022. Sono riuscito a trovare quel ritratto black/dark in studio, che poi comunque non è stato utilizzato: forse un po’ troppo cattiva in questa foto. Ma mi sono reso conto di non averla mai pubblicata su queste pagine e quindi è giusto correggere il tiro: se arrivate da queste parti con la ricerca Lorena Durante Urbex potete trovare il suo sito qui. :-)

Just Married in Palazzo Fauzone -Paolo-

POSTED ON 20 Mar 2024 IN Portrait     TAGS: EVENT, man, justmarried, 50ne

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Seconda e ultima parte di racconto di un matrimonio nella meravigliosa cornice di Palazzo Fauzone Relais, con la collaborazione di Marcos Atelier. Questa volta il modello è l’aristocratico e affascinante Paolo che indossa un completo blu elettrico di Manuel Ritz. Questa sessione è stata decisamente più complicata in quanto la stanza non era adatta al ritratto maschile e non avevo a disposizione nessuna luce flash in aiuto: mi sono visto costretto ad utilizzare esclusivamente la -poca- luce proveniente dalla finestra e ad alzare gli iso per compensare la mancanza di luminosità. Da Palazzo Fauzone è tutto, non mi rimane che ringraziare Paolo per la disponibilità. :)

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Just Married in Palazzo Fauzone -Tommaso-

POSTED ON 20 Mar 2024 IN Portrait     TAGS: EVENT, man, justmarried, 50ne

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Spiegare bene come e perché mi risulta complicato. Queste immagini sono estrapolate da una giornata dedicata al racconto di un matrimonio nella meravigliosa cornice di Palazzo Fauzone Relais, con la collaborazione di Marcos Atelier. Il vestito è di Carlo Pignatelli, il modello è il bravissimo e bellissimo Tommaso Merlino. Nelle mie pagine non troverete la fortunata in quanto mi sono dedicato esclusivamente allo sposo. In queste poche righe vorrei ringraziare Barbara, la padrona di casa, Tommaso per l’incredibile pazienza e tutto il team di stilisti, truccatori e, perché no, di Fotografi; in particolare Alex di PhotoStudio 3D con il quale ho realizzato queste immagini.

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Dancing Paradiso

POSTED ON 19 Mar 2024 IN Reportage     TAGS: URBEX, disco

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Del Dancing Paradiso ho sentito tante cose ultimamente e devo ammettere che io non ho nemmeno sfiorato quell’empatia e quella meraviglia che ho letto in quasi tutte le recensioni (perdonatemi il termine). Sono un animo insensibile. Per me il dancing è stato confusione, ecco, confusione è il termine che rende meglio l’idea: dal punto di vista fotografico quasi fastidioso, claustrofobico, un insieme di oggetti alla rinfusa, nel disordine, nel degrado e nel buio quasi totale. Certo, c’è un mondo dietro, la vita della signora Paola si intreccia e si divide fra questi ricordi, fra questi pezzi di vita; purtroppo non sento la voglia di memoria che ascolto da tante parti.

Entrare nel Dancing, con la sua enorme mole di ricordi, mi ha fatto tornare in mente una storia che trovai in rete qualche tempo fa: fra 100 anni saremo tutti morti e sepolti. Fra i nostri discendenti nessuno saprà chi eravamo e nessuno si ricorderà di noi. Tutte le nostre proprietà e le nostre cose saranno di sconosciuti, che non sono ancora nati. E tutto questo insieme di oggetti, prezioso per alcuni, per il resto del mondo è semplicemente confusione: non mi ha lasciato sensazioni positive, mi ha fatto pensare che il tempo scorre velocemente e che tutto quello che oggi conserviamo domani sparirà nel nulla. Anche il Dancing Paradiso, nonostante una storia gloriosa, è diventato un’inutile accozzaglia di oggetti, alcuni orrendamente kitsch, e il tempo riuscirà a cancellare anche questo angolo di mondo destinato a scomparire, scusate la citazione, come lacrime nella pioggia.

Ammetto di aver qualche sintomo di distacco dai sentimenti, ma non credo di essere un replicante come Roy Batty: eppure nonostante fra queste pareti si siano raccontate storie d’amore, di amicizia, di vita, di tempo passato insieme, nonostante ci sia un intreccio di emozioni forti (anche senza andare vicino alle porte di Tannhäuser), anche il Dancing Paradiso è giunto al termine vita. Peccato, ma anche no: qualche volta forse è meglio non guardare indietro.

Se siete amanti del romanticismo, anche eccessivo, vi consiglio di leggere la storia del Dancing Paradiso raccontata da Lorena Durante: lei sicuramente ha percepito l’empatia di questo pezzo di storia.

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In the Air

POSTED ON 18 Mar 2024 IN Landscape     TAGS: travel, sunset, intheair, clouds

On Air

Non avevo mai pubblicato una foto del genere e mai avrei pensavo che un giorno sarei incappato in questo errore. Foto banale e foto da turista. Ma non mi era mai capitato (a memoria) di trovarmi al finestrino di un volo aereo con il tramonto e il tappeto di nuvole. Ho colto l’occasione, estratto la reflex con il grandangolo dallo zaino posizionato sotto il sedile di fronte a me e ho scattato attraverso il finestrino. Nel caso inserire la posizione dello scatto mi risulta particolarmente ostico, diciamo Mar Tirreno al largo di una zona compresa fra Campania e Calabria. Ho incluso un pezzo di ala per dare un’idea di profondità. Prima e ultima volta.

Piazza delle Erbe

POSTED ON 15 Mar 2024 IN City & Architecture     TAGS: nocturne, longexposure

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Quando si parla di viaggio la mia mente torna sempre al concetto di piazza, mi piace legare le città che visito alla loro piazza più importante. E quasi sempre i ricordi si perdono in mezzo a questi spazi immensi, per esempio non riesco a dimenticare Praça do Comércio a Lisbona oppure Piazza Ducale a Vigevano (e vorrei tornarci). Se invece penso a Verona la mia memoria non è legata a Piazza Bra, dove per intenderci si trova l’Arena, ma per uno strano gioco della memoria sono affascinato da Piazza delle Erbe. Probabilmente perché nel mio primo stop a Verona ero rimasto colpito dal fermento, dai giovani, dai locali e dall’allegria che avevo riscontrato fra i palazzi di questa piccola (se paragonata alle altre), ma meravigliosa piazza. Ma in fondo è il cuore di Verona, la più storica, qui si trova l’antico palazzo del comune, Palazzo Maffei, la torre dei Lamberti, la colonna con il leone di San Marco e la celebre fontana sormontata dalla statua denominata Madonna Verona. E quando la scorsa estate sono tornato, con in mente la fotografia, la mia prima idea era proprio di fotografarla in notturna. Ho dovuto attendere, perché al mio arrivo la confusione del mercato era ancora molto presente, ma sul tardissimo (le foto sono scattate a mezzanotte) sono riuscito a fotografarla come nella mia mente avevo immaginato.

E guardo il mondo da un oblò

POSTED ON 14 Mar 2024 IN City & Architecture     TAGS: frombelow, window

E guardo il mondo da un oblò

In questi giorni sono stati nominati i vincitori del Sony World Photography Awards 2024 e nella categoria Natural World & Wildlife ha trionfato il britannico Ian Ford con una incredibile immagine di un giaguaro che azzanna un caimano. La bellezza di questa foto si definisce per via di un’illuminazione praticamente perfetta (forse troppo perfetta) e per il fatto che il giaguaro rivolge lo sguardo al fotografo, come se recitasse una parte.

Non voglio discutere se l’immagine sia onesta oppure falsa, credo che sia scontato che si tratti di una foto reale (sino a prova contraria), il problema è che molti penseranno si tratti di una foto pesantemente elaborata oppure creata dall’intelligenza artificiale. Perché l’arrivo dell’A.I. sul mercato della fotografia è stato qualcosa di deflagrante, come una bomba atomica, ha sconvolto l’intera percezione del mondo dell’immagine.

Quando guardiamo le foto ormai il nostro primo pensiero è subito rivolto all’elaborazione digitale e nell’ultimo periodo ho visto, anche in ambiti di basso livello, foto meravigliose, momenti irripetibili catturati con estrema facilità e il sospetto ormai è sempre presente. E questo sospetto rovina e rende poco credibile qualsiasi immagine, si è persa la certezza del legame tra fotografia e realtà. Come sostiene Dario Bonazza basterebbe avere l’onestà di dichiarare se si tratta di una foto oppure di una sintografia, ma nel nostro mondo questa onestà non è nemmeno auspicabile; serve al più presto una funzione digitale, una firma non cancellabile che permetta subito di comprendere l’origine di un’immagine, che certifichi che quella fotografia è vera, non creata dal computer. E se questo non succederà ci troveremo a navigare in un mondo di falsità e sospetto.

La foto che ho scelto non è casuale, l’ho scattata a Torino alle Gallerie d’Italia durante una giornata grigia e buia; ma con la pressione di qualche tasto, e senza nemmeno troppe competenze informatiche, ho sostituito il cielo e aggiunto un aereo. In questo caso è semplice avere l’onestà di dichiarare, ma è un ambiente davvero molto difficile. Credo che in futuro, sotto il titolo della foto, aggiungerò una dicitura per indicare il tipo di elaborazione digitale. È un’idea.

Dopo la neve…

POSTED ON 10 Mar 2024 IN Landscape     TAGS: snow, sky, clouds

Dopo la neve...

Michele Pellegrino. Fotografie. 1967-2023

POSTED ON 7 Mar 2024 IN Street     TAGS: silver, art, museum, wideaperture

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Un paio di settimane fa, con il gruppo vacanze MondovìPhoto, siamo andati a Camera, Torino, per visitare le mostre di Gerda Taro/Robert Capa e del mio quasi concittadino Michele Pellegrino. Michele abita a Chiusa Pesio e mi ricordo, qualche anno fa, di aver avuto l’onore di accompagnarlo a casa dopo un pomeriggio trascorso insieme: lui era l’ospite d’onore per l’apertura della collettiva del nostro gruppo fotografico e mi chiese uno strappo per tornare dalla moglie. E quindi mi pare corretto dedicare due foto alla mostra del fotografo più conosciuto della nostra provincia: rigorosamente in bianco e nero. La mostra è aperta sino al 14 Aprile, da non perdere.

Martini Bianco

POSTED ON 6 Mar 2024 IN Street     TAGS: signs

Martini Bianco

Le bolle blu… che volano…

POSTED ON 5 Mar 2024 IN City & Architecture     TAGS: sunset, sky, clouds

Le bolle blu... che volano...Le mille bolle blu

Quel che resta del Monastero

POSTED ON 2 Mar 2024 IN Reportage, Landmark     TAGS: monument, 50ne

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Ieri ho raccontato della mia esperienza di CronoDuello al Monastero dei Benedettini di San Nicolò l’Arena a Catania, ma non avevo ancora pubblicato le 5 foto scartate in fase di selezione. In realtà poco fa ho mandato in onda Il gatto dagli occhi storti e adesso vi propongo le restanti 4 foto eliminate. Niente di bellissimo, ma d’altronde se non le ho prese in considerazione un motivo ci deve essere, no?

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Il gatto dagli occhi storti

POSTED ON 2 Mar 2024 IN Animals     TAGS: cat, 50ne

Il gatto dagli occhi storti

Monastero dei Benedettini -Cronoduello /06-

POSTED ON 2 Mar 2024 IN Landmark, Reportage     TAGS: cronoduello, monument, 50ne

Monastero dei Benedettini /02

Dopo diversi anni, per un motivo quasi divertente, ho deciso di far tornare in scena il celebre CronoDuello. Dopo le foto alla processione di Sant’Agata mi sono trovato con Lorena nel Monastero dei Benedettini di San Nicolo l’Arena, a Catania, e lei se ne esce, dal nulla, con un’affermazione che mi lascia quasi imbarazzato: praticamente mi suggerisce, come se niente fosse, di scegliere una location e, in un periodo di tempo limitato, di fotografare solo quella zona alla ricerca di foto interessanti; lo definisce esercizio. Io la guardo con aria sorpresa e le suggerisco di leggere le regole della CronoSfida, perché sono quasi 15 anni che mi diverto con questo tipo di esercizio. E scatta, naturale, fisiologico, il CRONODUELLO. Il Monastero dei Benedettini di San Nicolo l’Arena è un luogo storico, importante, e trovare scatti interessanti non è stato molto complicato. Ho selezionato 7 immagini, più una ulteriore a tempo scaduto: queste sono le mie 3 preferite. Aspettiamo che la mia rivale di giornata metta in mostra le sue proposte. È trascorso un po’ dei tempo dall’ultimo CronoDuello, ma trovate le poche e semplici regole a seguire. Chi mi vuole sfidare?

RULES:
Two photographers. Choose camera, lens and location.
Have a few minutes walk around and then no more than 15 minutes to shoot 3 good pictures.
At the end, each one shows his three best shots.

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