Privacy e fotografia di strada

POSTED ON 22 Ott 2017 IN NeverSleep

Torino Street #12Torino Street #02A passeggioCiao!

Il problema della questione privacy attanaglia da sempre i fotografi di strada: maledetta liberatoria. E’ un argomento dibattuto in tutti i circoli fotografici, perché è veramente complicato farsi firmare un foglio di carta per strada da uno sconosciuto. E quindi i fotografi si dividono in due grandi macro categorie: da una parte c’è chi non è disposto a rischiare ed evita di fotografare persone riconoscibili. Sull’altra sponda c’è chi fotografa senza farsi troppi problemi. Io faccio parte di questa seconda categoria, mi sembra quasi banale doverlo affermare. La legge in Italia è abbastanza chiara: non è vietato fotografare per strada (quindi nessuno può dirci nulla), ma non è possibile pubblicare il volto riconoscibile di una persona senza autorizzazione (ci sono alcune eccezioni come eventi pubblici, manifestazioni, concerti e personaggi famosi, ma non è questo il caso del quale sto parlando). L’autorizzazione, badate bene, non deve essere scritta: può bastare anche un cenno del capo per avere la coscienza a posto; il problema è che il pezzo di carta ti mette al riparo da eventuali sorprese. Un altro vantaggio della liberatoria scritta è che per poter partecipare a concorsi fotografici (anche per poter vendere) è fondamentale e quasi sempre richiesta (soprattutto in caso di vittoria).

Nel momento in cui una persona passeggia in un luogo pubblico, la strada, non è soggetta a privacy e se viene fotografata insieme all’amante è solo un suo problema. (Vittorio Daniele)

Io non mi faccio troppi problemi, tendo a scattare senza paranoie (evito quasi sempre i bambini) e a pubblicare con un minimo di rispetto (la foto non deve ledere l’immagine della persona ritratta). Questo perché credo che nel 2017 un discorso di privacy per strada sia alquanto insignificante: ormai i social network sono conosciuti da tutti, le nostre foto sono un po’ ovunque e non sarà certo una foto colta per strada a cambiare le carte in tavola. Può capitare che qualcuno chieda espressamente di non essere fotografato (mi è capitato due volte) ed in quel momento scatta il rispetto per la persona; ma sono casi limite e molto rari, quasi nessuno si lamenterà di una fotografia. E’ diventata, soprattutto nelle grandi città, quasi una consuetudine. Il rischio peggiore è di beccarsi una denuncia, questo almeno sulla carta. Nella vita reale quando una persona si accorge di una sua foto in rete possono capitare due situazioni: si lamenta con l’autore e chiede la rimozione, oppure si congratula con l’autore e chiede una copia dello scatto sotto accusa. In questo situazione, la migliore che ci possa capitare, probabilmente la foto conviene regalarla.

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