Visioni in biancoenero

POSTED ON 29 Gen 2017 IN NeverSleep

VisioneVisione [Colori]

Io fotografo a colori. Perché ritengo che il colore abbia un fascino nettamente superiore e sia più reale, più vero. Il biancoenero è un artificio, una sorta di filtro che si applica alle foto. Forse il miglior filtro che possiamo applicare ad una fotografia. E sono un po’ paraculo quando lo applico, perché so che quella immagine, anche se l’ho pensata a colori, può trovare maggiore apprezzamento da parte chi osserva se trasformata in bianconero. E quindi applico il filtro. Perché io guardo ed osservo a colori, e quando scatto immagino un mondo colorato nella mia foto. Non ci può limitare a scattare una foto a colori e poi convertirla, perché è una cosa diversa. La foto va pensata, ragionata e calibrata in biancoenero, prima dello scatto. E quando si preme il pulsante bisogna essere sicuri e certi che quella foto sarà in biancoenero. Perché se noi proviamo a trasformarla dopo, quindi pensiamo a colori e poi proviamo a trasformarla in post-produzione, non avremo mai lo stesso risultato. E’ vero che il sensore della macchina fotografica scrive il file con tutte le informazioni cromatiche, ma è quando pensiamo di scattare che la nostra visione deve cambiare ed è in quel momento che scegliamo come deve essere la foto. Se la alteriamo dopo sarà comunque una foto convertita, non sarà mai una foto in biancoenero. Perché se noi pensiamo a colori e stampiamo in bianconero, abbiamo una visione trasformata, è un filtro: ed è una cosa molto diversa.

Quando sono nato, la televisione, il cinema e la fotografia erano in bianco e nero e i miei maestri – Cartier-Bresson, William Klein, Jim Smith, Willy Ronis – erano tutti fotografi di bianco e nero. Io mi sono formato alle loro scuole, quindi istintivamente sono diventato un fotografo in bianco e nero. All’atto pratico, poi, trovo che per il mio tipo di fotografia il bianco e nero sia più efficace, più grafico, più forte. Inoltre, penso che il colore disturbi perché il fotografo, quando scatta, è attratto dai colori, che lo distraggono. Se in una foto c’è una macchia di colore, il viso del protagonista passa in secondo piano, mentre con il bianco e nero il rosso diventa nero e il viso risalta. Ed è questo che mi interessa. (Gianni Berengo Gardin)

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