Paraloup

POSTED ON 18 Lug 2016 IN Reportage

Paraloup #01

Giovedì scorso mi sono dedicato ad una veloce escursione a Paraloup. Paraloup è una piccola borgata (non saprei in che altro modo definirla) sopra Rittana. E’ una passeggiata semplice, quasi completamente su asfalto: dal Chiot Rosa sino al rifugio ci vogliono poco più di 20 minuti. Potrei tediarvi con una noiosa e minuziosa descrizione della zona e del percorso, ma non sono bravo a parlare di montagna. Preferisco utilizzare le parole di Lorena, pubblicate sul portale Nakture. Lei è molto più brava e romantica del sottoscritto. Le foto invece sono mie: sono foto turistiche, scattate nell’ora peggiore (nel primo pomeriggio) e senza la dovuta preparazione. Non sono immagini da concorso, ma credo comunque che rendano l’idea della bellezza e della tranquillità del posto. Buon viaggio.

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La sensazione arrivati qua è di immensa pace, non so se è solo perché la giornata che ho scelto non era molto affollata o se è veramente il luogo con questa salita fino allo stupendo punto panoramico dell’Alpe di Rittana che porta con sé una sensazione di un luogo perfetto, come ho letto in alcuni testi che ne parlano.

Si sale da Gaiola in auto verso Rittana, poi seguendo le indicazioni fino a Chiot Rosa dove si lascia la macchina e si parte zaino in spalla verso Paraloup, il cui nome vuol dire secondo la tradizione popolare locale “difesa dai lupi”, attraverso una comoda rotabile in circa venti minuti si raggiunge il gruppo di case che è stato una delle culle della resistenza partigiana. Proprio qui infatti è nata la Banda Italia Libera, in cui combatterono anche nomi conosciuti come Duccio Galiberti, Nuto Revelli e Livio Bianco.

Alcuni anni fa la fondazione Nuto Revelli ha iniziato un progetto che dal 25 aprile 2007 al 2010 ha portato al recupero della Borgata, grazie all’abile lavoro di alcuni architetti non sono state toccate le rovine delle vecchie baite ma si è ricostruito inserendo delle nuove strutture in legno con il minimo impatto. Tra le case è stato aperto anche un piccolo rifugio dalle cui finestre si può godere un’impareggiabile vista sulla Bisalta e sui monti circostanti.

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Certo non ci si arrampica tra le pietre e le rocce delle montagne cuneesi in questa escursione, ma sicuramente è uno dei posti che mi rimarrà più nel cuore per le sensazione che ho provato salendo e leggendo prima alcuni testi su questi luoghi. Ecco cosa si scrive nel libro i Sentieri della libertà: “Per Paraloup è stata coniata l’evocativa definizione di Pompei dei partigiani. Nella Borgata un gruppo di case usate solo d’estate dai pastori d’Alpeggio, il 20 settembre 1943 salirono i primi partigiani del Piemonte e probabilmente d’Italia”.

Un luogo pieno di storia da vedere assolutamente anche per capire queste vite “lente” descritte nei libri di Nuto Revelli e conoscere meglio un pezzo importante della nostra storia come quello della Resistenza partigiana. Per chi volesse leggere qual cosina in più prima di salire fino all’Alpe inserisco un allegato a questo articolo con alcune notizia storiche trovato sul web.

Non è un itinerario ideale per una gita con dei bambini piccoli per il sentiero ripido che arriva all’Alpe, ma si può comunque organizzare una visita a Paraloup perché la distanza dal parcheggio è solo 30 minuti. Consigliatissimo per un bel pic-nic fermarsi anche nella bella area attrezzata di Chiot Rosa con tavoli all’aperto, barbecue e un piccolo punto ristoro o direttamente salire al rifugio che fa servizio bar/ristorante o anche pernottare in una delle baite ristrutturate.

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