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Best of 2010
POSTED ON 30 Dic 2010 IN PhotoBlog

Ho deciso di scrivere un post a ritroso nel tempo. Si perché questo ‘Best of’ arriva dal 2012 ma ho deciso di scegliere le mie foto migliori del primo vero anno di solo PhotoBlog. E non è stato facile: ho scelto foto esclusivamente scattate nel 2010 e non quelle pubblicate nel 2010. Alcune mi hanno ricordato momenti particolari: il mio primo shooting in studio con luci artificiali, le vele d’epoca sull’imbarcazione dei fotografi (con il mio primo Explore) e una vacanza sulla costa Nord della Francia che rimane nel mio cuore. Sono dodici scatti, i più belli, i miei preferiti.

Legs on WhitePensiero StupendoPrison de sable

Silence and RespectSul moloVele D'Epoca 2010 #01 [EXPLORED]

Marianna - 01Trilly #01Pink, white and Gray - 01

Kitesurfer in the golden(hot-air) Balloon in the blue skyWhite coming, Red going

Red X’mas ball
POSTED ON 24 Dic 2010 IN Details

Red X'mas ball

Un albero nero (finto) e una pallina rossa granata. La luce di una grande finestra di nuvole e pioggia (niente neve purtroppo), dati di scatto lenti e luminosi, un cavalletto inventato sul momento e il sottofondo di ‘Last Christmas‘ (Glee Version). E il mio più sincero augurio per un bellissimo e felice Natale.

La foto è fluida?
POSTED ON 23 Dic 2010 IN NeverSleep

Al ladro!

Il copyright è morto? Forse no, ma possiamo tranquillamente affermare che il suo stato di salute non è dei migliori. E’ successo qualcosa che succede sempre: qualcuno ha prelevato da Flickr (il termine rubare non si addice) delle foto protette dal diritto d’autore e le ha pubblicate in rete. Niente di particolarmente strano. Il problema sorge se aggiungo che questo qualcuno è Repubblica, forse il più importante quotidiano italiano. Salto un paio di passaggi e passo direttamente a citare Michele Smargiassi, giornalista di Repubblica, che nel suo blog (Fotocrazia) racconta, con un lunghissimo articolo, del copyright al tempo di internet. Smargiassi definisce la fotografia fluida e giustifica, con una serie di arditi paragoni, l’operato del suo giornale: quello che percepisce il lettore è una via di mezzo fra ‘tanto rubano tutti‘ e ‘stupido tu che pubblichi le foto su Flickr‘. Smargiassi forse non sarà d’accordo con questo mio riassunto, ma il succo della comprensione è proprio questo. Aggiungo però che non ha tutti torti, il mondo e la rete purtroppo funzionano proprio così. Non che sia giusto, ovviamente. In queste ore ho letto tante opinioni sull’argomento (il post su Fotocrazia ha superato i 600 commenti), ma credo che la questione si possa risolvere con una sola, fottuta e semplice parola (e la scrivo maiuscolo): SOLDI. Nel 2010 è assolutamente anacronistico difendere la professione del fotoreporter, le alternative sono troppe, il citizen journalism ha preso il sopravvento e il mondo si evolve. E questo l’hanno capito anche i muri. Però se Repubblica decide di utilizzare delle immagini protette da copyright deve pagare gli autori, non ci sono alternative. E probabilmente anche Flickr dovrebbe evolversi aggiungendo una licenza specifica a pagamento: praticamente diventare un’agenzia di stock. L’autore della foto decide la cifra e chi vuole utilizzare quella specifica immagine paga i diritti (con percentuale a Yahoo, ovviamente). Al volo, come si usa fare ai tempi di internet. L’unica valida alternativa è scegliere una foto non protetta da copyright. Semplice, no?

Corriere (Inferno Run)

DOF – Depth of field
POSTED ON 19 Dic 2010 IN Landscape

DOF - Depth of field

Te lo ripeto ogni volta che mi rimproveri perchè prendo poco in mano la macchina fotografica. Lo sai come sono. A me piace starmene lì tra la Parigi di Doisneau e il sistema zonale di Adams, ad arrovellarmi con le aberrazioni, il grigio medio e gli equilibri geometrici di Bresson, affascinata da questo mondo così scientificamente creativo. Quando però c’è da scattare mi blocco. Mi spaventa l’idea che gli altri possano vedere il mondo attraverso i miei occhi, che mi leggano dentro. Perchè quello che vedo è diverso da ciò che vede la maggior parte della gente, e sono io quella strana. Che poi non è vero. Sapessi quante foto ho realizzato da quando stiamo assieme. Ho la mia biottica sempre con me, ed è continuamente all’opera. Hai presente quei due grandi obiettivi orlati da lunghi filamenti neri che vedi spesso puntati su di te? Non si fermano un attimo. Come quella domenica di giugno in cui ci siamo persi in collina. Ricordi? Ci siamo messi a correre come due bambini in mezzo ai campi di grano e io, inciampando, sono caduta a terra. Tu mi sei corso incontro, preoccupato che mi fossi fatta male. L’ho scattata mentre ridevo con le gambe all’insù e tu allungavi la mano per aiutarmi ad alzarmi. Hai tolto una spiga che si era infilata nei miei capelli e hai detto: “E’ per questo che ti amo”. Sono stata attenta a tutto. L’inquadratura, la luce che ti baciava il viso, il tempo. In quel momento ho pensato che un istante così perfetto non l’avremmo più avuto. Click. Ecco, guarda cosa è uscito!

Foto di/Photo by Samuele Silva – Parole di/Words by Milo Soardi.

Sara with lomo effect
POSTED ON 15 Dic 2010 IN Portrait

Sara with lomo effect

La Lomografia, nonostante la pessima qualità, è tornata prepotentemente in auge nell’ultimo periodo. Merito del digitale, della filosofia, della moda. Devo ammettere che la mentalità Lomo e le sue regole fondamentali (riprese alla grande grazie a Instagr.am) mi affascinano parecchio. E quindi ho provato a giocare su questo dittico di Sara con un’azione PhotoShop che cerca di riprendere le caratteristiche della Lomografia; in questo caso non si parla di filosofia Lomo ma di risultato. E questa è anche l’ultima foto di Sara che pubblicherò. La più irriverente.

Sara
POSTED ON 13 Dic 2010 IN Portrait

Sara

Questa foto è particolarmente difficile da capire. E’ stata scattata al termine della giornata, quando ormai le luci del sole non erano che flebili tentativi di resistere al buio. Per evitare l’uso del flash ho chiesto aiuto ad una sensibilità ISO particolarmente alta (500) e alla mia mano, scattando a 1/6 di secondo con apertura F/4. Nessun rispetto per le fondamentali leggi del ritratto fotografico. Eppure mi piace, mi piace per l’espressione di Sara, mi piace per l’accostamento dei colori, mi piace perché difficile da leggere.

Pink, White and Gray
POSTED ON 9 Dic 2010 IN Portrait

Pink, white and Gray - 01

L’abbigliamento di Sara era perfetto, particolare, molto, ed intrigante: in linea all’idea di fotografia che avevo in mente. Volevo un ritratto ambientato, quasi casuale. Mi piaceva l’idea di inventare una serie di scatti come rubati, colti di sorpresa: l’intenzione era intendere la finzione come realtà. Difficile con un look di questo tipo, nel freddo, di pomeriggio, nel centro di Torino. Ecco, immaginate di trovare una ragazza bella come Sara, vestita in questo modo un po’ bizzarro, seduta sui gradini dei giardini Lamarmora. Non vi verrebbe voglia di scattare qualche foto?

Pink, white and Gray - 03Pink, white and Gray - 02

Vaffanculo
POSTED ON 6 Dic 2010 IN Portrait

Vaffanculo

Duman s’ausuma cun ‘la fiòca
POSTED ON 30 Nov 2010 IN Landscape

Duman s'ausuma cun la fiòca

E’ la prima nevicata d’inverno. La più dolce frase che ho imparato in dialetto cuneese. E’ una strana eccitazione, quasi fanciullesca. Pensare e sperare che durante la notte scenderà la prima neve della stagione. Duman s’ausuma cun ‘la fiòca. E svegliarsi al mattino (la domenica è perfetta, anzi, unica) e guardare fuori dalla finestra e sentire la tranquillità trasmessa dalla neve che scende. Uscire e ascoltare il freddo tiepido e ovattato. Il silenzio. Duman s’ausuma cun ‘la fiòca, e magari alzarsi nel cuore della notte svegliati dal rumore soffice che copre il mondo. E’ la prima nevicata dell’inverno, forse la più bella. E poi uscire e cercare il verde che si tinge di bianco, e gli alberi, e il grigio del cielo. E un casolare, rosso, immerso nella natura.

The Last Beach
POSTED ON 27 Nov 2010 IN Landscape

The Last Beach

Sunset on the corn. Waiting for the snow.
POSTED ON 24 Nov 2010 IN Landscape

Sunset on the corn. Waiting for the snow.

Il mais è ormai sparito dai campi. La temperatura è scesa, le giornate sono cortissime. Fa freddo. E’ un periodo dell’anno davvero particolare. Tutti aspettano, quasi con impazienza. Un occhio al cielo, un altro al termometro. Tutto è pronto. E’ finito il tempo dal mais, si attende con ansia l’arrivo della neve. Fioca.

Guggenheim (Mirror)
POSTED ON 22 Nov 2010 IN City & Architecture, Landmark

Guggenheim (Mirror)

Il museo Guggenheim è qualcosa di fantastico. Sono andato a Bilbao (bellissima) per la voglia di fotografarlo dall’esterno. E devo ammettere che l’opera di Frank O. Gehry (autore anche della Dancing House di Praga) è davvero straordinaria. Avevo già visto qualche foto, ma dal vivo è ancora più maestoso. Ho deciso di trasformare le foto da colori ad un bianco e nero molto dinamico e forte, contrastato all’eccesso. Anche un effetto specchio, forse eccessivo, ma mi sembra che l’insieme renda al meglio la mia personale visione del museo.

Guggenheim - 01Guggenheim - 02

Spider and Guggenheim
POSTED ON 21 Nov 2010 IN City & Architecture, Landmark

Spider and Guggenheim

Ritratto. A Milano. Di Notte.
POSTED ON 18 Nov 2010 IN Portrait

Ritratto. A Milano. Di Notte.

Ho scattato questa foto a Milano, un sabato sera, a fine estate. Il soggetto faceva parte di un gruppo di amici, erano simpatici. Ci siamo fermati per parlare con loro e lui mi sembrava il più interessante, il più emozionante dal punto di vista fotografico. Ero seduto e ho colpito con il flash. Senza riguardo. Ho chiesto il permesso per la pubblicazione della foto, addirittura promesso la pubblicazione. E ho mantenuto, anche se a distanza di tempo.

Kitesurfer in the golden
POSTED ON 15 Nov 2010 IN Sport

Kitesurfer in the golden

Forse domenica. Il cielo è frastagliato e sulla spiaggia il vento è fortissimo. Il mare è agitato, rumoroso, nervoso. La sabbia si alza a folate e costringe a stringere gli occhi, costringe a riparare con le mani. E’ autunno ma sembra che l’inverno abbia già preso posizione. Si gela, mi stringo nella giacca. In acqua, freddissima, uomini (e donne) cercano di controllare il loro aquilone. I windsurf sono quasi spariti, sono merce rara. Sulla riva un solo uomo: cerca di entrare in acqua ma il vento si ribella e stragonfia la vela. E’ terribilmente complicato, difficile, faticoso.

…Napoli la supera…
POSTED ON 12 Nov 2010 IN Details

...Napoli la supera...

Non sono mai stato a Napoli. E penso che dovrò rimediare a questa mancanza al più presto; insieme a Palermo. Perché non sono sicuro del fatto che sia migliore e più bella di Torino (più stupenda) ma questa curiosità devo proprio togliermela. Ma andrò il più tardi possibile perché se vedi Napoli, poi muori…

(hot-air) Balloon in the blue sky
POSTED ON 12 Nov 2010 IN Sport

(hot-air) Balloon in the blue sky

Mondovì è la capitale italiana delle mongolfiere e non di rado capita di vederle volare nel cielo. Questa mattina, complice la splendida giornata (estate di San Martino), il cielo era costellato di palloni aerostatici. Non ho perso tempo, ho aspettato una buona composizione ed ho scattato. ISO 50.

Ad un passo da lei
POSTED ON 10 Nov 2010 IN City & Architecture

Ad un passo da lei

C’è sempre quel maledetto passo di mezzo, troppo breve e troppo lungo insieme, che ci tiene separati. E io, quando mi trovo nei pressi della sua pausa sigaretta, mi affretto goffamente ad allungarlo, quel passo, di svariati metri. E lo faccio un po’ per timore di essere nuovamente mortificato dal suo sguardo di cortese disappunto. E un po’ lo faccio per me, per provare a me stesso che ho l’orgoglio, io. Ma non conta niente, davvero. Il suo unico passo, il disagio pieno e appuntito di vedermi, mi scaraventa via come una foglia sbigottita e fluttuante in una folata di vento. E se continuiamo ad essere vicini, per colpa di una qualche contingenza capricciosa, in definitiva poi, restiamo sempre lontani. Come su due pianeti. E io su sta cazzo di panchina gelida e capricciosamente contingente, uno sguardo lo lancio, di tanto in tanto, nei pressi della sua pausa sigaretta, ché non posso farne a meno. Come se scrutassi le galassie che intercorrono tra di noi. Distratto da qualche clacson sulle strisce pedonali.

Foto di/Photo by Samuele Silva – Parole di/Words by Sara Taricani.

Le terre, in realtà, sono sei.
POSTED ON 5 Nov 2010 IN Landmark, Landscape

Le terre, in realtà, sono sei.

Questa è la chiesa di San Pietro a Portovenere. E’ bellissima. Io penso che Portovenere sia un’appendice non trascurabile delle cinque terre. Ma quello che mi piace di questa foto è la partita di calcio improvvisata da alcuni bambini proprio sotto la splendida scalinata che porta alla chiesa. Incuranti dell’atmosfera, del luogo e della gente.

Portovenere è speciale. Soprattutto quando arrivi a San Pietro all’ora del tramonto e attraversi lo spiazzo e sali fino in cima alla terrazza e ti siedi sul muraglione esterno e davanti hai tutto il mare che puoi desiderare e il sole che entra veloce nel mare e non ti resta altro da fare che tornare da dove sei venuto. (Batchiara)
In the sea
POSTED ON 5 Nov 2010 IN Landscape

In the sea

E’ la curva del tuo seno teso, il ventre calmo su cui struscio la mia faccia dopo aver fatto l’amore, è la pelle della tua bocca quando si tende in un sorriso. Guardalo: è quella sconfinata conca di piacere nella quale ci tuffiamo senza ansia per il futuro.

Foto di/Photo by Samuele Silva – Parole di/Words by Valentina Calzia.

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