La diga del Vajont

POSTED ON 1 Set 2007 IN Reportage

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La diga del Vajont è uno di quei luoghi che restano impressi nella memoria. Lei è li, alta, splendida, un capolavoro di tecnica. Ha assistito, suo malgrado, a una delle tragedie più grandi degli ultimi 50 anni. Quando la osservi rimani come di sasso: non è bella, è solo grande, gigantesca. E’ un simbolo e come tale fa riflettere, fa pensare: simboleggia l’avidità, l’avidità di denaro. Il denaro sopra ogni cosa, superiore al pericolo, più forte della paura. E si spera che questo monumento incolpevole rimanga ancora tanti anni al suo posto, per ricordare. La si definisce tragedia del Vajont, ma il Vajont è l’unico non colpevole. Ci sono passato un paio di settimane fa, volevo vederla, volevo rendermi conto della maestosità. A distanza di quasi 44 anni fa ancora paura: è diventata quasi un’attrazione turistica, ma i turisti rimangono in silenzio, sono tristi. Sono poche le cose che il tempo non cancella: il dolore di questa valle è una di queste.

Prima il fragore dell’onda
Poi il silenzio della morte
Mai l’oblio della memoria

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